Dai primi vescovi cristiani alla nascita dei principati quattrocenteschi, passando attraverso le invasioni barbariche, le lotte tra Longobardi e Franchi, le minacce dei Saraceni, le stagioni convulse dell’anarchia feudale, gli interventi di Federico Barbarossa, l’esperienza dei Templari, l’affermazione dei Liberi Comuni: un millennio di storia piemontese, dal IV al XIV secolo, nel quale le vicende regionali riflettono i grandi scenari dell’Europa cristiana. Il volume ricostruisce con rigore scientifico e semplicità narrativa un percorso tanto carico di suggestione quanto ancora poco conosciuto.
Il Medioevo è stato demonizzato come età oscurantista dall’Illuminismo ed esaltato come stagione mitica dal Romanticismo. In realtà, esso è stato l’uno e l’altro insieme: un’epoca ricca di contrasti e di turbolenze, ma anche di originalità e di energia, in cui andò definendosi il nuovo Occidente romano-cristiano.
Su questo volume è riportato il “sigillo” con il quale si ricordano i sessant’anni, rispettivamente, dalla fondazione del sodalizio (7 dicembre 1963) e dell’uscita del primo numero della sua testata (dicembre 1964).
Segusium ha deciso di celebrare l’anniversario, confermando la sua consuetudine alla concretezza, con due momenti di studio e ricerca svolti, rispettivamente, a Torino e a Susa, in collaborazione con il Politecnico di Torino.
Saggi del volume
• REPRINT – da Segusium 1 (dicembre 1964)
• I Convegni per il sessantesimo anniversario di Segusium
• Il Palazzo degli stemmi a Susa. I cicli affrescati
• Araldica, politica e poteri a Susa nel Trecento. Gli affreschi del Palazzo già sede del Tribunale
• L’affresco di Chianocco con il combattimento tra un mostro e due cavalieri
• I mesi dell’anno nel Museo Diocesano di Arte Sacra
• Le immagini del potere: gli affreschi della torre di Sant’Ambrogio
• Viandanti, ospitalità e affreschi lungo la strada di Francia: le locande di Bussoleno e Novalesa
• L’altare celtico di Susa. Un punto di vista rinnovato
• L’ara a coppelle di Susa dopo il primo rilievo fotogrammetrico
• Antichi disegni, attente riletture e nuove tecniche per ricostruire l’aspetto delle Mura di Susa
• Il lato occidentale delle Mura di Susa e la Basilica di San Giusto
• Zigzagando tra toponimi e microtoponimi nell’Escarton di Oulx
• Il cimitero di Sant’Antonio di Ranverso
• La parrocchiale di San Michele Arcangelo di Beaulard
• Ferrera, note su un Comune alpino da un registro di conti tra Seicento e Settecento
• L’eredità di Ermelino Matarazzo. Un monumento e l’asilo infantile di Bruzolo
• Olio e olivi in Piemonte e in Valle di Susa
• La città di Susa dal XIX secolo. Quale possibile futuro?
Notizie
Una Valle di Carta
Dopo l’8 settembre 1943 e per tutto il 1944-45 la guerra ritornò sulle Alpi occidentali. Un fronte difficile, di sicuro molto meno importante e conosciuto della linea Gustav nell’Italia meridionale. Sulla cresta delle Alpi si combatté per mesi una strana guerra di posizione. Da una parte le truppe alleate e quelle del risorto esercito francese del generale De Gaulle, che non avevano la forza di passare all’offensiva in un terreno così aspro. Dall’altra alcuni reparti tedeschi della Wehrmacht, affiancati dalle divisioni della Repubblica Sociale di Mussolini, schierati in difensiva per bloccare l’aggiramento delle forze stanziate nella Pianura Padana. De Gaulle, ormai sicuro della vittoria alleata, attendeva il momento opportuno per scatenare l’offensiva finale ed occupare le aree occidentali del Piemonte e della Valle d’Aosta. Territori che voleva rivendicare come riparazione per l’attacco contro la Francia del 1940. L’ultima battaglia delle Alpi, combattuta pochi mesi prima della Liberazione e della conclusione definitiva del conflitto, fermò ancora una volta gli attaccanti sulle creste di confine, giocando un ruolo determinante nello stabilire gli equilibri dell’immediato dopoguerra.
Attraverso le vicende delle mondariso, Bruna Bertolo riapre pagine di Storia che hanno per protagoniste assolute le donne, le tantissime donne, di ogni età, che affrontarono il duro lavoro nelle risaie. Una storia “corale”, in cui le vicende personali si inseriscono nel duro percorso del riconoscimento dei diritti, attraverso lotte che, dalla fine dell’800 agli anni 60 del secolo scorso, hanno visto in prima fila quelle lavoratrici che vissero in prima persona le difficili stagioni del riscatto sociale. In quel “mare a quadretti” che caratterizza ancora oggi soprattutto il paesaggio del Piemonte e della Lombardia, l’autrice inserisce in un percorso cronologico, accompagnato da un grande bagaglio iconografico, la storia oramai quasi entrata nel mito di quelle mondine raccontate anche dal celebre film “Riso Amaro”, inserendole in un quadro molto ampio fatto di ricordi, di canti, di scioperi, di scontri …. e qualche volta anche di amori.
Il volume di Bruna Bertolo ripercorre i venti mesi della lotta resistenziale in Piemonte, a partire dall’8 settembre 1943, evidenziandone, in chiave sintetica, i principali momenti. Accanto alla guerra portata avanti dagli Alleati, il grande movimento resistenziale coinvolse non solo i partigiani saliti sulle montagne, ma l’intera popolazione: un ruolo fondamentale fu quello delle donne, degli operai nelle fabbriche, dei soldati e degli ufficiali che rifiutarono le lusinghe nazifasciste, affrontando lunghi periodi di prigionia nei campi di lavoro in Germania. Una Resistenza civile oltre che militare che seppe coinvolgere una parte significativa della popolazione creando una nuova coscienza civile e politica che troverà nella Costituzione la sua espressione migliore.
Battaglie nei secoli sul Valico da Annibale al Trattato di Pace
Moncenisio cuore di una regione alpina che ha unito, messo in contatto e collegato popolazioni, ambienti, tradizioni, lingue, trionfi e miserie umane. Lo conobbero condottieri, imperatori, papi, eserciti, mercanti e pellegrini. Questo libro racconta le battaglie avvenute nei secoli sul Valico come un filo conduttore per narrare la Storia del Moncenisio, ma anche le storie umane di quanti vennero coinvolti. Misterioso, affascinante, mai indifferente, il Colle viene narrato nelle sue guerre, perché si abbia il piacere della lettura storica, la voglia di conoscere queste montagne senza retorica e le capacità di valorizzare e reinvestire una grande eredità per realizzare un futuro di valico aperto. Aperto a chi lo vuole frequentare e vivere, ma anche a chi crede che siano un valore aggiunto i grandi movimenti storici che lo hanno visto protagonista, tanto da costituire l’esempio di una regione europea omogenea, fatta di genti che le montagne uniscono anziché dividere e le diversità arricchiscono anziché farle scontrare.
Un viaggio che ripercorre la storia sulle strade di quella che fu la presenza, al di qua delle Alpi, del Delfino di Francia. Con incursioni nella toponomastica del territorio dell’alta valle, una ricognizione del patrimonio storico architettonico, aulico e popolare, riportato a nuova luce: Exilles, San Restituto, il campanile di Foresto. Anticipazione, questa, dell’anniversario della società e della rivista volute, entrambe, da monsignor Savi.
E, ancora, accenti sulla monumentale Sacra di San Michele e sull’evoluzione urbanistica di Chiomonte.
Saggi del volume
• Amazas, frazione di Oulx, “Zamasà” nell’occitano locale
• Tre toponimi nella conca di Bardonecchia: Jafferau, Colomion, Millaures
• Exilles: i lavori di restauro della Chiesa di San Pietro Apostolo e della Casa Canonica
• Perché un parroco restaura una chiesa
• La Grangia di Vaie, un’ex azienda agricola di antica proprietà monastica
• Il campanile di Foresto, ricordo di monsignor Severino Savi
• Delfino Gagnor, un artista ignorato
• Della Sacra di San Michele ovvero una storia di intrighi internazionali di Santi e meno Santi
• Reprint - Dinamica aggregativa e modulazioni edilizie in Chiomonte
• Una Valle di carta
Saggi del volume
Convegno A.D. 1629
Richelieu a Chiomonte e Casa Ronsil
17 Dicembre 2022
Atti
• La facciata di Casa Ronsil l’intervento di restauro e le nuove scoperte
• Indagini sui materiali e sulle cause di deterioramento delle decorazioni a sgraffito della facciata di Casa Ronsil a Chiomonte (TO)
• “Si Deus est pro nobis, quis contra nos”
• Un singolare episodio di facciata dipinta in Valle di Susa: il restauro del prospetto principale di Casa Ronsil (già Jallin) a Chiomonte
• Il re, il cardinale, un notabile riformato e la comunità: gli stemmi della casa Ronsil, già Jallin, a Chiomonte
• Cristina di Savoia e la Francia, 1619-1663
• Richelieu e il Piemonte (1616-1631)
Il volume rievoca la lunga attività giornalistica di Beppe Sangiorgio, per 30 anni cronista del Consiglio Comunale di Torino. Presenta una serie ricca di articoli, ben 333, pubblicati sul quotidiano torinese tra il 1997 e il 2004.
Per facilitare la lettura, sono divisi per “argomenti” ed accompagnati da note introduttive, che illustrano il contesto di quegli anni, così vicini ma anche così lontani.
Diamo quindi un suggerimento ai Lettori: rinnovate i vostri ricordi percorrendo le sezioni del volume, ma godetevi anche “in diretta” la fresca ed ironica prosa del Giornalista, che giustamente fu riconosciuto come l’indiscusso maestro nel descrivere “il teatrino della politica torinese”.
Piloti, tantissimi piloti: campioni qualcuno. Tra gli uni e gli altri, in centovent’anni di storia, la Susa-Moncenisio ha visto sfilare, lungo i tornanti della antica strada napoleonica che sale verso il Moncenisio, migliaia di persone.
Gli spettatori appassionati di motori, pronti ad applaudire i loro “Cavalieri del Rischio” – così Enzo Ferrari amava definire i grandi piloti che la Susa-Moncenisio hanno corso – e le tante persone che, spesso dietro le quinte, hanno contribuito a mantenere viva una competizione che è anche un pezzo della nostra storia, patrimonio immateriale unico e speciale.
Ogni volto ha un nome e ogni nome è legato ad una storia. Storie anche minime che, insieme, fanno la storia speciale della Susa-Moncenisio.
Adelaide è vissuta mille anni fa; le scelte da lei fatte e gli eventi della sua vita sono stati così rilevanti da incidere profondamente nel corso dei secoli sulla storia della dinastia sabauda, del Piemonte, della Savoia e dell’Italia. Il volume, attraverso approfondimenti storici e un racconto in lingua italiana e francese tratteggia i tratti più significativi di questa straordinaria figura femminile, concedendosi uno sguardo a Susa, città molto amata dalla Contessa, custode per eccellenza della sua illustre memoria.