Era uncorso d’acqua limpida, tiepida, ricca di vegetazione subacquea, abitata da una fauna incredibilmente numerosa che cercherò di elencare e descrivere.
Era come un’oasi di diversità rispetto all’ambiente che lo circondava. Bastava una minima osservazione per scorgervi una grande varietà di piante e animali attirati da un’acqua diversa, profondamente diversa da quella della Dora Riparia e delle “bealere” dal fiume derivanti, soggette a periodiche manutenzione e “asciutte”.
“Compiuta la traversata, approdarono a Genesaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, e lo pregavano di poter toccare almeno l’orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.”
Ricordi di un partigiano semplice in Val di Susa
FEDERICO DEL BOCA era impiegato alla Galleria d’Arte Moderna di Torino, quando, nel 1962, decise di mettere sulla carta le sue memorie di vita partigiana. Aveva aspettato diciassette anni perché per lui, come per molti altri, “la guerra finì soltanto nel 1961”, nel momento in cui gli fu possibile, dopo i postumi della vita precaria da partigiano e le alterne vicende legate alla salute malferma, trovare un lavoro stabile e uno stipendio sicuro.
Il libro andò in stampa nel 1966, per i tipi di Giangiacomo Feltrinelli Editore. E Il freddo, la paura e la fame. Ricordi di un partigiano semplice, fu subito un successo.
All’armistizio (8 settembre 1943), Federico aveva diciotto anni, lavorava a Torino e frequentava la scuola serale per diventare radiotecnico. Aveva poche scelte davanti a sé: farsi prendere o salire in montagna: il Col del Lys era proprio sopra casa, una montagna alta ed impervia, con borgate isolate, che sembravano ideali per chi voleva scampare alla cattura o aspettare che la guerra finisse. Era una delle zone della prima Resistenza piemontese, come lo stavano diventando le valli cuneesi o la Valle d’Aosta o la vicina Val Chisone. Federico, ragazzo semplice, scelse di diventare partigiano per evitare di essere catturato dai tedeschi.
Nel suo racconto la realtà partigiana viene presentata senza cerimonie, nei suoi lati più crudi. Le pagine sono un grande quaderno, sul quale l’autore impara che cosa sono la fame e il freddo, la paura e il coraggio, l’incoscienza e la prudenza, la dignità e l’abiezione, il sesso e l’amor familiare, le tecniche di vita e quelle operative.
La tonalità dominante è data sempre dall’impressione di sentir scorrere, con tutte le sue ingenuità e con la sua rozzezza d’espressione, il racconto di una guerra molto diversa da quelle risorgimentali o del patriottismo borghese. Una guerra per la libertà, con la speranza di ritrovare un avvenire degno di essere vissuto.
Proprietà organolettiche, utilizzie metodi di conservazione degli ortaggi
I vostri ortaggi, acquistati o coltivati, e le vostre erbe utilizzate in cucina cosa contengono? Da quanta acqua, proteine, grassi, zuccheri, fibre, ecc. sono composte le vostre verdure? Quante calorie sviluppano? Quante vitamine, sali minerali, sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, ecc. contengono? E quali sono i metodi più comuni per conservare questi ortaggi presenti sulle nostre tavole? A tutte queste ed altre domande, risponderà il volume “Il Benessere dall’orto”.
Luoghi di villeggiatura, vicendee personaggi legati alle dimore
Questo libro raccoglie le storie delle residenze sabaude “minori”, quelle meno conosciute, fino ad ora rimaste all’ombra dei più celebri palazzi torinesi. In gran parte castelli, ville e tenute dove i personaggi di Casa Savoia, nelle varie epoche, alloggiavano in modo occasionale o temporaneo. Per ognuna di esse si forniscono notizie relative alle principali caratteristiche architettoniche e alle vicende storiche. Ma non solo: poiché ogni dimora è stata comunque in qualche modo “vissuta”, a ciascuna è stato associato un personaggio che vi ha lasciato il segno.
Fra gli esponenti della dinastia ci sono quelli più noti del ramo Carignano, diventati re d’Italia nel 1861, ma anche quelli che li hanno preceduti.
Monasteri, abbazie, santuari, pievi, sacri monti...i luoghi della fede offrono un vasto repertorio che dal medioevo ad oggi rappresentano un patrimonio storico e culturale del Piemonte dove la fede si fa filo conduttore per un ricco percorso che tocca arte, architettura, storia, tradizioni. Questo ricco volume racconta, provincia per provincia, come visitare questi siti sia un’occasione di conoscenza che al di là dell’aspetto devozionale permetta di apprezzare le bellezze paesaggistiche e ambientali di una regione sorprendente.
L’Ecomuseo è uno specchio nel quale la popolazione si guarda, si riconosce e in cui ritrova, orgogliosamente,
le proprie radici e porge ai visitatori raccontando loro il lavoro, i comportamenti e la propria intimità. Perché quel prefisso, “Eco”, significa casa, ambiente, territorio di vita e, naturalmente, le genti che ancora lo abitano. Un elemento vivo creato dalla moltitudine di ricchezze materiali, raccolte con pazienza e gelosamente custodite, e da tutti gli elementi immateriali che danno loro vita: tradizioni, dialetti, canzoni, gastronomia e capacità. Perciò l’Ecomuseo non si visita: si vive.
Diario dell’ultima missione della “Taurinense” nel Paese degli aquiloni
Il Diario da Herat è il blog degli Alpini della Brigata ‘Taurinense’ ospitato sull’edizione web del quotidiano La Stampa, che ora viene proposto in un volume riccamente illustrato che restituisce un’immagine inconsueta dell’Afghanistan, raccontato da alcuni giovani protagonisti che lo hanno vissuto in prima linea. Nel libro, oltre alle cronache della missione del contingente italiano nel semestre che si è concluso a marzo del 2013, ci sono approfondimenti e curiosità che fanno emergere particolarità che soltanto chi opera quotidianamente a contatto con la realtà del Paese degli aquiloni può cogliere.
“La vocazione spiccatamente operativa di questa gloriosa Grande Unità ha portato, negli ultimi vent’anni, i militari che prestano servizio nelle sue fila ad essere impiegati in tutte le più onerose e difficili operazioni internazionali”.
Dalla prefazione del Generale Claudio Graziano,
Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
Imparare a conoscere e osservare uccellie mammiferi, dalla montagna alla pianura
Il portamento altero dell’aquila e la regalità del cervo. Forcelli che si affrontano sulle arene per la conquista di una femmina, la curiosità dell’ermellino, il mistero dei gruccioni che portano con sé un pezzo d’Africa, le movenze eleganti degli svassi nella danza d’amore, la frenesia dei codibugnoli e la presenza defilata del lupo.
Tutto questo e altro ancora viene raccontato dalle fotografie e dalle schede tecniche di questo libro in cui, a farla da padroni, sono i mammiferi e gli uccelli, parte essenziale dello straordinario mondo della fauna piemontese. Conoscerli ed emozionarsi, come per un incontro durante un’escursione.