Una delle donne più importanti della storia di Susa e della storia medievale sabauda
Adelaide è vissuta mille anni fa; le scelte da lei fatte e gli eventi della sua vita sono stati così rilevanti da incidere profondamente nel corso dei secoli sulla storia della dinastia sabauda, del Piemonte, della Savoia e dell’Italia. Il volume, attraverso approfondimenti storici e un racconto in lingua italiana e francese tratteggia i tratti più significativi di questa straordinaria figura femminile, concedendosi uno sguardo a Susa, città molto amata dalla Contessa, custode per eccellenza della sua illustre memoria.
“Vecchia Avigliana” è un libro nato quasi per caso, a seguito di una semplice ricerca bibliografica svolta per approfondire le ragioni che indussero lo strapotere militare francese ad accanirsi così tanto contro l’apparentemente modesto castello aviglianese. Il testo è anche corredato da una vasta scelta di materiale
iconografico: dalla riproduzione di dipinti e stampe a fotografi e d’epoca e immagini invece appositamente
eseguite per questo volume. Ciò precisato, è evidente che questo volume non esisterebbe senza il prezioso apporto dei vari studiosi che in tanti anni hanno posto la loro qualificata attenzione alle vicende storiche di Avigliana e dintorni, nonché al suo ricco patrimonio artistico ed architettonico. Questo piccolo omaggio alla Città di Avigliana vuole, almeno nelle intenzioni, sottolineare l’importante ruolo da essa svolto, naturalmente insieme ad altri baluardi quale la Sacra di San Michele, San Giorio e Susa, come “sentinella” di una delle principali porte d’Italia, qual’è la nostra Valle di Susa.
Questo volume presenta uno spaccato del ricco patrimonio paesaggistico, storico e culturale della Valle di Susa. Il volume vuole contribuire in maniera significativa a rafforzare e a diffondere la cultura del paesaggio della nostra Valle, inteso come bene culturale a tutti gli effetti. L’autore Ferdinando Miletto e i collaboratori dell’opera sono stati particolarmente attenti alla realizzazione di un volume significativo, sia per i valligiani che per i turisti. I fotografi (Roberto Borra, Giorgio Evangelista, Valentina Mangini) hanno documentato le fasi della natura nel corso delle quattro stagioni con delle belle immagini del nostro territorio. L’originalità di questa pubblicazione è resa ancora più qualificante per la sua impostazione stagionale.
• Notizie e curiosità giorno per giorno tratte da giornali d’epoca e ricerche a cura di Ferdinando Miletto in archivi comunali, biblioteche ed oltre 100 volumi di storia locale.
• Ogni giorno notizie di un tempo passato ed immagini attuali e del secolo scorso inerenti la nostra cara vecchia Valle di Susa.
• Didascalie fotografiche con traduzione in inglese di Luisella Ceretta.
Questo libro si propone di esaminare in filigrana gli avvenimenti che hanno portato le armate sabaude e francesi a scontrarsi una volta per tutte in un luogo di così straordinaria bellezza. Ma non solo: con un’attenta analisi del territorio attraverso le fonti storiche e materiali permette di delineare per la prima volta un quadro completo di tutte le vicende storiche che hanno avuto come teatro la dorsale dell’Assietta, prima e dopo la battaglia, dal XVI secolo fino ai giorni nostri.
Su questo volume è riportato il “sigillo” con il quale si ricordano i sessant’anni, rispettivamente, dalla fondazione del sodalizio (7 dicembre 1963) e dell’uscita del primo numero della sua testata (dicembre 1964).
Segusium ha deciso di celebrare l’anniversario, confermando la sua consuetudine alla concretezza, con due momenti di studio e ricerca svolti, rispettivamente, a Torino e a Susa, in collaborazione con il Politecnico di Torino.
Saggi del volume
• REPRINT – da Segusium 1 (dicembre 1964)
• I Convegni per il sessantesimo anniversario di Segusium
• Il Palazzo degli stemmi a Susa. I cicli affrescati
• Araldica, politica e poteri a Susa nel Trecento. Gli affreschi del Palazzo già sede del Tribunale
• L’affresco di Chianocco con il combattimento tra un mostro e due cavalieri
• I mesi dell’anno nel Museo Diocesano di Arte Sacra
• Le immagini del potere: gli affreschi della torre di Sant’Ambrogio
• Viandanti, ospitalità e affreschi lungo la strada di Francia: le locande di Bussoleno e Novalesa
• L’altare celtico di Susa. Un punto di vista rinnovato
• L’ara a coppelle di Susa dopo il primo rilievo fotogrammetrico
• Antichi disegni, attente riletture e nuove tecniche per ricostruire l’aspetto delle Mura di Susa
• Il lato occidentale delle Mura di Susa e la Basilica di San Giusto
• Zigzagando tra toponimi e microtoponimi nell’Escarton di Oulx
• Il cimitero di Sant’Antonio di Ranverso
• La parrocchiale di San Michele Arcangelo di Beaulard
• Ferrera, note su un Comune alpino da un registro di conti tra Seicento e Settecento
• L’eredità di Ermelino Matarazzo. Un monumento e l’asilo infantile di Bruzolo
• Olio e olivi in Piemonte e in Valle di Susa
• La città di Susa dal XIX secolo. Quale possibile futuro?
Il volume rievoca la lunga attività giornalistica di Beppe Sangiorgio, per 30 anni cronista del Consiglio Comunale di Torino. Presenta una serie ricca di articoli, ben 333, pubblicati sul quotidiano torinese tra il 1997 e il 2004.
Per facilitare la lettura, sono divisi per “argomenti” ed accompagnati da note introduttive, che illustrano il contesto di quegli anni, così vicini ma anche così lontani.
Diamo quindi un suggerimento ai Lettori: rinnovate i vostri ricordi percorrendo le sezioni del volume, ma godetevi anche “in diretta” la fresca ed ironica prosa del Giornalista, che giustamente fu riconosciuto come l’indiscusso maestro nel descrivere “il teatrino della politica torinese”.
Il volume, è ricco di ben 608 pagine con oltre 730 fotografie, documenti d’archivio, foto d’epoca e di oggi. Ha un chiaro intento divulgativo, rivolto ad una fascia di persone che vogliono sapere qualcosa di più su questo periodo storico finora poco esplorato: dall’800 ai giorni nostri, mettendo sempre in primo piano l’uomo.
Fra il Piemonte e i suoi tanti castelli c’è un legame indissolubile.
L’album dei meravigliosi disegni di Enrico Gonin, qui riprodotti, fu pubblicato per la prima volta a dispense tra il 1841 e il 1857. E già trent’anni dopo, nel 1884, fu giudicato “importante perché da quella vicina epoca a noi gran parte di quegli edifici o fu atterrata o radicalmente mutata d’aspetto”. Un altro significativo pregio del lavoro di Gonin è messo in evidenza da Alessandro Rosbock: “Intorno al castello è tutto un pullulare di contadini, di abati e monaci, di bambini e di figure di genere, mentre non mancano scene di vita castellana”.