Storia, strade, ferrovie e antichi percorsi
Da millenni i valichi del Piemonte, di parte della Liguria e della Valle d’Aosta sono stati vie di transito per le genti che vivevano al di qua e al di là delle Alpi. Valicare, superare il monte, salire sul colle per tornare a valle, per secoli è stata un’impresa difficile da affrontare. Da Eracle alla marcia di Annibale l’attraversamento delle Alpi pareva un qualcosa di fantastico, di incredibile, al limite delle capacità umane. Ogni valico ha la sua storia, segnata dalle centinaia di mercanti, pellegrini e soldati che lo hanno affrontato tra mille fatiche. E anche se il transito è stato ormai reso agevole dalle veloci arterie stradali e dai trafori, il fascino di ascendere ad un colle non è mai tramontato. Questo libro si propone di riscoprire gli antichi itinerari e le tracce lasciate dai passaggi: resti di antichi templi, strade, santuari, alberghi, ospizi, statue, tradizioni, ferrovie e vecchie fortezze, ci parlano di una montagna molto più vissuta di quanto non appaia oggi nella frenetica rincorsa del vivere quotidiano.
Altre 94 dimore storiche da visitare
Il Piemonte è una regione ricchissima di castelli, da fortezze militari a residenze nobiliari la loro conoscenza offre un vivace affresco storico della regione. Inoltre i castelli sono un elemento del paesaggio che sempre attrae ed affascina, sono una viva testimonianza del territorio ma hanno anche la proprietà di evocare avventurose e romantiche vicende che fuori dal rigore storiografico danno spazio all’immaginazione e alla fantasia. Oggi sono residenze private o caratteristici locali pubblici, musei o semplici ruderi ma tutti sanno offrire al visitatore un’emozione o uno spunto di curiosità.
La montagna della vittoria Piemontese sulle truppe francesi (19 luglio 1747)
Sulla cresta che divide l’alta Valle della Dora da quella del Chisone sorge la Testa dell’Assietta (2556 m), dove fu combattuto, il 19 luglio 1747, il più importante scontro tra Piemontesi e Francesi: un fatto che cambiò la storia del Piemonte e dell’Italia, segnando il destino di queste montagne. Questo libro, con un’attenta analisi del territorio attraverso le fonti storiche e materiali, ci fornisce per la prima volta un quadro completo di tutte le vicende storiche che hanno avuto come protagonista l’Assietta, prima e dopo la battaglia, dal XVIII secolo fino ai giorni nostri. Il ritratto di una montagna “viva”, ricca di vestigia di un glorioso passato, con resti di fortificazioni e di antiche rotabili militari, tanto da essere considerata un vasto museo all’aperto, sempre più apprezzato da appassionati e turisti.
La fine dell’incubo e il ritorno alla vita, anni 50-60
Nell’Italia appena uscita dal conflitto bellico, tutta da ricostruire, le donne rappresentano ancora una volta il massimo esempio di creatività. Dal ritorno alla vita, passando attraverso il sogno di un miracolo economico, fino alla sua crisi, troviamo brave massaie e casalinghe emancipate, femministe contestatrici e politiche in lotta con pregiudizi coriacei. Donne fuori casa e donne in cucina, angeli di un nuovo focolare, più sintetico, di immagine, regno dai confini aperti verso l’esterno e sempre più labili. Una nuova idea di cucina, dove tradizione, innovazione, contaminazione e sofisticazione si mescolano dando vita a una miriade di ricette per stuzzicare l’appetito e dimenticare la povertà dell’incubo e festeggiare il ritorno alla vita.
In Valle d’Aosta, Piemonte, Riviera Ligure 10/25 giugno 1940
Il 10 giugno 1940, l’Italia entrava in guerra contro la Francia e la Gran Bretagna. I primi quindici giorni dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale ebbero come teatro delle operazioni proprio la frontiera occidentale del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Riviera Ligure. Poche ore dopo il discorso di Mussolini le prime bombe cadevano nella notte su Torino. Poi il rombo del cannone tuonò sulle montagne e i soldati italiani attaccarono i francesi che, protetti dalle opere fortificate, erano ben decisi a resistere. Il racconto di quei giorni rivive in queste piacevoli pagine di storia per non dimenticare le testimonianze di quei protagonisti che si trovarono, loro malgrado, proiettati in una serie di eventi epocali che avrebbero cambiato la propria esistenza e il volto del paese.
Accessi, itinerari e sentieri
Nato quale semplice ricovero per chi ricercava la vetta, il rifugio ha subito una precisa evoluzione fino ad assumere le peculiarità e la fisionomia di vera e propria “casa di montagna”. Accessi, escursioni, schede tecniche di 70 RIFUGI del CAI Piemonte, dall’Ossola all’Appennino Ligure con indicazione dei riferimenti per le prenotazioni, le aperture estive e invernali. Il volume verrà aggiornato in tempo reale tramite il sito internet del CAI PIEMONTE. La parte iconografi ca è composta da oltre 250 fotografi e a colori. Vista l’ubicazione logistica delle strutture l’escursionista potrà spaziare tra itinerari più o meno lunghi in base alla sua preparazione e scegliere di volta in volta quale ambiente andare a scoprire. Non solo, quindi, un elenco accurato e dettagliato di queste strutture ricettive, ma anche un insieme di itinerari per riscoprire le nostre montagne, sia sotto il profilo ambientale-paesaggistico, sia enogastronomico; i rifugi infatti sono lo specchio delle tradizioni locali ancora vive negli ambienti alpini.
Sito aggiornamento Comunichiamo che questo volume verrà continuamente aggiornato fino alla prossima edizione del libro stesso mediante il sito web del CAI Piemonte: http://www.caipiemonte.it
Assennatezza e risparmio, consigli di ieri utili anche oggi
Pesce fritto (con pochissimo olio), Vitello ubriacato,insalata senza olio, frittata con avanzo di minestra, erano solo alcune delle numerose ricette consigliate dalle varie Petronilla, zia Laura, zia Lena e altre ancora. Nel ventennio fascista, attraversato da illusioni di grandezza e potere, da guerra e miseria, la fantasia femminile si è dimostrata ancora una volta degna di rispetto. Le donne (mogli, mamme, massaie, angeli e guerriere) sono state in prima linea nella lotta quotidiana per la sopravvivenza. “E, soprattutto, era doveroso saper riflettere per prevedere, prevenire, non sprecare, mantenere sempre e comunque l’armonia famigliare malgrado tutto.” Dalla battaglia del grano ai surrogati, dall’arte cucinaria dei futuristi all’autarchia, un viaggio attraverso una parte della nostra Storia, con consigli di assennatezza e risparmio che possono rivelarsi utili anche …in questi tempi.
70 itinerari tra storia e natura
La maggior parte delle escursioni proposte in questa raccolta è alla portata di tutti coloro che, dotati di normali capacità sportive, si appassionano alla conoscenza dell’ambiente alpino. Si sono deliberatamente evitati gli itinerari più complessi per fare conoscere la valle di Susa a tutti, anche a coloro che non sono dotati di particolari abilità sportive, o attitudini all’altezza, con tre eccezioni: lo Chaberton, il Thabor e il Rocciamelone. Tutte tre le cime superano i tremila metri e sono stati scelte con le seguenti motivazioni: lo Chaberton è una vetta troppo ricca di storia per non descriverla e perché non ha comunque difficoltà escursionistiche, se non la lunghezza; il Thabor si trova alla testata della valle Stretta, una delle valli più belle d’Europa; il Rocciamelone, non richiede particolari abilità se non un po’ di allenamento dato il dislivello ed è il simbolo della religiosità valsusina. Si è cercato anche di rappresentare in modo significativo la valle con itinerari insoliti e brevi, con passeggiate anche di mezza giornata che esplorano le borgate abbandonate e altre signorilmente ristrutturate, ma tutte inserite in quello splendido ambiente naturale che è la valle centrale e le sue vallate tributarie ampie e soleggiate. Sono state evitate tutte quelle escursioni che richiedono abilità ed attrezzatura allo scopo di facilitare i principianti e le famiglie che vogliono invogliare i bambini alla conoscenza della natura montana.
70 dimore storiche da visitare
Il panorama dei castelli in Piemonte è vario ed estremamente affascinante. Il castello medievale aveva un ruolo funzionale e simbolico: garantiva la difesa e l’autonomia degli occupanti e rappresentava un tangibile segno di potere e autorità. Nel passaggio dall’alto al basso medioevo i castelli fiorirono in tutta Europa ed il Piemonte, per la sua posizione strategica che va dalle Alpi alla pianura Padana, ne diventò una regione ricchissima. Molti castelli, come li vediamo oggi, nel tempo sono stati oggetto di rifacimenti, ristrutturazioni, restauri e se di alcuni si possono osservare solo dei ruderi, altri si sono perfettamente conservati come preziosi e vivi documenti di un’epoca. Al di là del rigore storiografico il castello può essere anche inteso come un elemento del paesaggio dove la vera fruizione risiede nell’impatto visivo che queste costruzioni hanno, nelle suggestioni che mura, merli, torri svettanti nel cielo alimentano sempre, dando spazio all’immaginazione e all’emozione.
Alla scoperta dei luoghi testimoni dei fatti bellici
Parlare di assedi e di battaglie, molto spesso corrisponde a rievocare memorie di sofferenze e di morte. Ma quando si tratta di fatti che hanno visto protagonista il Piemonte, una regione assurta spesso a campo di battaglia, diventa l’occasione buona per non far cadere nell’oblio del tempo vicende e personaggi che hanno contribuito a costruire la storia dell’Italia. Cosa sarebbe infatti il Piemonte, e di conseguenza l’Italia unita, senza questa terra e questo popolo che da solo ha combattuto per secoli contro le grandi potenze europee per affermare la propria identità e indipendenza? Questo libro si propone di ripercorrere le principali vicende belliche che hanno insanguinato la terra subalpina, lungo un arco di tempo che si dispiega dal III a.C. alla seconda guerra mondiale: accanto ai dati indispensabili per collocare nel giusto contesto i singoli eventi, gli sviluppi e le conclusioni delle battaglie, il lettore potrà trovare anche le indicazioni per la visita dei luoghi degli scontri, per percepirne l’atmosfera, per ritornare, anche solo con il sostegno dell’immaginazione, sui campi di battaglia. E potrà scoprire che quasi tutti questi episodi del passato sono presi come pretesto per organizzare rievocazioni degli scontri con gruppi storici in uniforme d’epoca. Appuntamenti divenuti ormai fissi, sempre più spesso patrocinati degli enti locali, dove la ricostruzione storica relativa alle armi, ai soldati e ai modi di combattere, sorretta da una continua ricerca della documentazione originale, si mescola al folclore e alla festa di paese, diventando un efficace richiamo turistico in grado di mobilitare migliaia di spettatori.
L’ultima difesa della frontiera alpina
Dall’autunno del 1944 sulle Alpi occidentali si creò un nuovo fronte difensivo, certamente non così famoso come la Linea Gotica, ma che assunse subito una grande importanza, giocando un ruolo di prim’ordine nel condizionare le sorti del conflitto. Su questa linea si combatté per mesi una strana guerra di posizione tra le truppe del risorto esercito francese del generale De Gaulle, rifornito dagli alleati angloamericani, e quelle tedesche, affiancate dai reparti della Repubblica Sociale di Mussolini. I difensori, bloccando i nemici sulla cresta alpina, sventarono l’aggiramento delle difese tedesche stanziate nella Pianura Padana. Ma De Gaulle giocò sulle Alpi anche un’altra partita: certo ormai della vittoria alleata, attese il momento opportuno per scatenare l’offensiva finale ed occupare le aree nord occidentali del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta, che avrebbe voluto rivendicare come riparazione per l’attacco contro la Francia del 1940. Questo libro racconta quanto è avvenuto sul fronte alpino occidentale fra il 1943 e il 1945, alla luce delle più recenti ricerche storiche. Ma anche i frenetici giorni dell’occupazione francese delle valli occidentali e le vicende legate alle cessioni territoriali imposte dal Trattato di Pace del 1947. L’ultimo atto che consegnò definitivamente la pace a una parte d’Italia che aveva sopportato, e duramente pagato in termini di vittime civili e innocenti, il dramma dell’occupazione tedesca e della guerra fratricida.