La storia regionale attraverso le Monetee le Antiche Zecche
Ricollocare le monete e le zecche di questo volume in un contesto storico-economico nel quale il denaro non era virtuale ma concreto, e le zecche, per produrlo, non dovevano ottenere il viatico delle Banche Centrali – per noi oggi della Banca Europea – bensì disporre dei metalli utili per la coniazione. La monetazione era allora molto più tangibile di quella attuale e infatti il suo valore, come ogni altra verità economica concreta, dipendeva dall’incontro fra domanda e offerta, così come ancora oggi avviene, per esempio, per il cacao, il cotone e qualsiasi altra materia prima.
1129 KM DI PERCORSI IN MTB
Dalla Bassa Valle Susa inclusa la Val Sangone al Lago del Moncenisio e dall’Alta Valle al Briançonese.
L’evoluzione della mountain bike insieme allo zaino dell’esperienza dal 1988 al 2015.
Mai fermi!!30 itinerari studiati ad hoc per soddisfare tutti i gusti, dal facile al cicloalpinismo.
A pag. 4 un unico QR CODE vi permetterà di visionare direttamente tutti i tracciati GPS in formato gpx.
La Valsangone è una vasta conca verde che si apre tra le valli Susa e Chisone, trenta chilometri a ovest di Torino, dove ancora si respira quella cultura contadina che, per secoli, ne ha plasmato l’ambiente. Una valle ricca di storia che, sulle montagne e lungo i sentieri che la percorrono, conserva le memorie delle lotte partigiane, delle solenni traslazioni delle salme dei Savoia alla Sacra di San Michele, delle storiche battaglie tra piemontesi e francesi, dei soggiorni di Pirandello e Augusto Monti e delle leggende che sfumano nell’incerto confine tra terra e cielo.
La Valle di Susa, con la sua storia di transiti internazionali, è stata percorsa da molti personaggi, pionieri della fotografia, che ci hanno lasciato servizi fotografici indimenticabili.
È appunto da queste collezioni che è possibile ricavare oggi, documenti di un tempo passato, immagini di paesi antichi con profili di montagne conosciute e castelli merlati carichi di storia e tradizioni. Valle di confine che trasuda storia e tradizioni, con scorci e scenari di rara bellezza.
L’interesse per le pubblicazioni di fotoimmagini antiche cresce di anno in anno, e le caratteristiche dei volumi vanno cambiando, anche per l’instaurarsi della cosiddetta “civiltà dell’immagine”.
In questo volume abbiamo voluto accostare alle vecchie immagini analogiche alcuni scatti digitali. Sono passati oltre 150 anni tra le due tecnologie, ma secondo noi, forse perché la fotografia l’abbiamo nel sangue, le fotografie sono la nostra memoria nel tempo.
Ci sono luoghi, pezzi di storia, che esistono solo perché c’è un’immagine che li racconta.
“Ciò che rende la fotografia una grande invenzione è che le sue materie prime principali sono la luce e il tempo”.
Dalla Valle d’Aosta a Ventimiglia:come si viveva e si combatteva nelle opere fortificate
Dalla Valle d’Aosta e Ventimiglia. Dopo aver esaminato le vicende che hanno portato alla nascita del sistema fortificato e averne osservato la rapida e tumultuosa evoluzione, anche in relazione ai ben noti fatti storici di cui è stato protagonista, vengono presentati, per ogni settore di copertura del Vallo Alpino, gli itinerari di visita, fornendo notizie relative alle principali opere presenti e alle loro caratteristiche funzionali e tecniche.
Fortificazioni ancora ben conservate e facilmente raggiungibili con semplici escursioni adatte a tutti.
Il Rocciamelone è una straordinaria montagna, ricca di storia, di fede e di umanità. Questo libro, con un’attenta analisi del territorio attraverso le fonti storiche e materiali, permette di delineare un quadro completo di tutti gli aspetti e i fatti che l’hanno resa così importante per la valle. Dalla prima ascensione alpina che la storia ricordi, quella di Bonifacio Roero alle salite dei principi di Casa Savoia tra il XVII e il XX secolo, dalle peripezie legate alla realizzazione del monumento alla Vergine e del santuario più alto d’Europa, agli arditi esperimenti scientifici di primo Ottocento, senza peraltro trascurare le vicende storiche più recenti relative all’ultimo conflitto e alla Resistenza (1940-1945).
Una visione d’insieme, ma anche una testimonianza della gente comune che, con le proprie paure e le proprie gioie, con la propria fede e le proprie speranze, ha contribuito a rendere così “sacro” il Rocciamelone.
Originalità delle ferroviein Italia, in Europa e nel Mondo
Questo libro è dedicato ai treni e alla ferrovia, però si propone un altro scopo: in tempi di così rapidi cambiamenti tecnologici, vuole fissare e trasmettere al lettore alcune notizie sull’argomento, di cui in genere si sa poco o nulla.
Cercando quindi di appagare quelle piccole curiosità sui treni e le reti ferroviarie, che un tempo, solo con grande pazienza, si conoscevano grazie all’aiuto di qualche amico macchinista o ferroviere. Elementi e notizie di cui oggi, complice la tumultuosa evoluzione dei mezzi, altrettanto velocemente se ne perde per sempre la memoria. Chi ha amato la ferrovia in qualche tempo, anche lontano, della sua vita, non mancherà di apprezzarne il contenuto e di rivivere il fascino del lungo convoglio che attraversa città e campagne fischiando nel buio della notte.
Resistenza in cucina: è così che si può definire il contenuto del libro di Bruna Bertolo che non è una semplice raccolta di ricette, ma un’immersione vera e propria nel quotidiano degli Italiani negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Nel volume, accanto alle ricette suggerite dalla fantasia delle donne del tempo, ritrovate nei giornali
o raccolte attraverso preziose testimonianze orali, molte pagine di costume, storie personalidi coraggio e di sacrificio in un’Italia devastata dai bombardamenti e trasformata radicalmente anche nelle sue abitudini alimentari. E mentre di giorno in giorno cresceva la fame, in cucina le donne “nutrivano” la loro creatività con le ricette del “poco e del senza”, come evidenzia la prefazione di Pier Franco Quaglieni.
In edicola con il quotidiano La Stampa e Secolo XIX
La storia dei Savoia e delle vicende che hanno accompagnato l’evolversi di questa dinastia, si può equiparare a un grande racconto con dei risvolti che a volte si possono avvicinare alla dimensione del fantastico.Una lunga narrazione che percorre un arco temporale di quasi mille anni e che vede coinvolti uomini, territori, istituzioni. Come per uno scherzo del destino questo casato si affaccia sul palcoscenico della Storia con Umberto I (detto il Biancamano) e si conclude con Umberto II, l’ultimo re d’Italia in un percorso che vede i Savoia prima conti, poi duchi ed infine cinti della corona regia. Come in tutti i casi umani, i mille anni hanno visto il passaggio di grandi personaggi che hanno lasciato un segno nella Storia come: il Conte Verde, Emanuele Filiberto, Vittorio Amedeo II, Vittorio Emanuele II, ed altri che non furono all’altezza del loro ruolo, però è bene avere la giusta conoscenza sia degli uni, sia degli altri, per avere una visione chiara di ciò che i Savoia furono per la Storia, prima del Piemonte e poi d’Italia.
La storia dei valichi alpini di buona parte delle Alpi Occidentali coincide con la storia di casa Savoia. I valichi delle Alpi Occidentali che interessano Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria si trasformano in un vero e proprio articolato e complesso sistema di comunicazioni a partire dal XIV-XV secolo, quando il casato sabaudo rivolge progressivamente la propria attenzione al Piemonte. Sino ad allora gli interessi dei Savoia gravitavano attorno alla regione ginevrina, al Vaud, alla Savoia. In una prospettiva di allargamento, per andare au-delà des Alpes, gli assi di movimento si configurarono subito lungo la Valle di Susa e la Valle d’Aosta col Piccolo e Gran San Bernardo, e più tardi, nel XVI secolo, anche lungo i passi cuneesi, che diventano “accessi” fondamentali verso la pianura e il mare.
Questo libro è quindi indirizzato a viaggiatori curiosi che riescano a coglierne il messaggio per un turismo intelligente e stimolante.
Il libro di Beppe Lachello, fotografo-poeta, è più di un’opera monografica di prestigio dedicata ai Gruppi Storici del Piemonte. È molto di più: è un compendio d’immagini e di visioni poetiche, colte e vissute attraverso l’obiettivo della fotocamera dell’Autore, per cristallizzare, da un lato, momenti di storia traslati nel presente, e d’altro lato, per collegare tra loro i mille e mille fotogrammi di una pellicola di scatti in sequenza, a comporre il film della storia del popolo piemontese. Sfogliando le magnetiche e suggestive fotografie del libro, talora ci sembra di sentir uscire dalle pagine gli ordini spietati del generale francese Nicolas Catinat, vera ossessione dei Piemontesi. Il fotografo coglie tutto con il suo obiettivo curioso, certo, ironico, sagace, ma mai indiscreto: anzi generoso nel cogliere, perché lo fa per restituirci quella bellezza sfuggente che occhi distratti o non avvezzi all’arte dello scatto spesso non scorgono. Tutto questo e molto altro è nel libro, tutto questo passa per l’obiettivo di Beppe Lachello. Un libro di fotografie e storia, bellissimo e istruttivo, per viaggiare
nel passato-presente, in compagnia dei favolosi Gruppi Storici piemontesi.
Per una grande moltitudine di esseri umani esistono luoghi che, almeno una volta nella vita, devono essere visitati. Come la Mecca per i praticanti la religione di Maometto; tempo addietro per i cristiani il luogo santo era la città di Gerusalemme sede della Passione e della Crocifissione di Gesù, al punto che, quando divenne impossibile andarci, furono costruiti i Sacri Monti, come quelli di Varallo e di Crea, sostitutivi del pellegrinaggio in Terra Santa. Per un piemontese, il luogo che almeno una volta nella vita deve conoscere è la Sacra di San Michele.