Dai grandi invasi artificiali, come il Chiotas, il Devero, il Moncenisio o i laghi Lungo, Bruno e Badana, realizzati per produrre energia elettrica o dissetare Genova, ai racconti leggendari della Trota d’oro del Mucrone, di Soffio che deviò la cometa a Meugliano o del vecchio saggio e il suo caprone al Vej del Bouc, i laghi piemontesi hanno tutti una propria storia da raccontare. E poco importa se sia realtà o fantasia perché ogni raccolta d’acqua, anche la più piccola e sconosciuta, sa trasmettere il fascino di una nuova scoperta. Questo libro ne regala più di trecento!
NOVITA'- Puoi ascoltare le fiabe sonore utilizzando il QRcode!
I nove racconti che riporta il testo sono stati trascritti dalle registrazioni vocali della Mamma dell’autrice, raccolti in momenti e luoghi diversi. La trasposizione fonetica in forma scritta è stata ottenuta con il prezioso aiuto di esperti a cui va un doveroso ringraziamento. Le tre versioni di ogni storia non sono letteralmente coincidenti poiché ogni volta che venivano raccontate la Narratrice aggiungeva o cambiava dei particolari, pur conservando il filo del discorso e il suo significato morale. Ora che sono scritte, spetta al lettore interpretare e arricchire le storie, magari possono ancora servire per incantare e stimolare la fantasia di qualche nipotino…
Questo Diario è ispirato a una storia vera, anzi, per la precisione, a due storie vere.
La prima, è uno dei tanti tristi episodi verificatisi nel periodo di occupazione tedesca in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il 21 Maggio del 1944, toccò al paesello di San Pietro, in Val di Susa.
L’altra storia, invece, è la mia. Voglio dire, quella dei miei ricordi di giovinezza vissuti, in gran parte, proprio come ospite in quello stesso paesello, soltanto... Riportati indietro nel tempo di circa trent’anni!
Corre l’anno 1943. Torino è sotto i bombardamenti. Chi può, è sfollato nelle vicine campagne sperando in un rifugio sicuro. Margherita è ancora una bambina quando è costretta a lasciare la città con la mamma mentre il papà parte per la guerra. Trovano rifugio nella vecchia villa di famiglia a S. Pietro, una piccola borgata sperduta tra le montagne della Val di Susa, che, da luogo di villeggiatura estiva, diviene, così, la loro nuova casa. Ma per Margherita, quel paesello non è soltanto un posto dove cercare protezione dalle bombe: ai suoi occhi di bambina è un Regno nascosto e misterioso in cui ogni cosa, persona e animale riesce a rivelare il proprio essere meraviglioso. Di quel posto magico fa parte, soprattutto, una persona, Tom, di cui è, certamente, innamorata (anche se lei non lo sa...). Tom è un bambino particolare, che ama guardare le rondini volare alte nel cielo e che vuole diventare, egli stesso, rondine e cielo. Nulla lascia presagire che la guerra si abbatterà con violenza anche lassù. Ma i due bambini non permetteranno a nessuno, neppure per un istante, di rubargli un ricordo o di distruggere i loro sogni e riusciranno, addirittura, a catturare il sole perché la sua luce possa proteggerli per l’Eternità. Margherita annota ogni ricordo di quest’avventura nel suo Diario, un’avventura piena di grande amore e bellezza, o, come dice lei, la “più bella, incredibile e paurosa” che le sia mai capitata.
Fra la Valle di Susa e la Casa Savoia si è stabilito nei secoli un legame indissolubile: poco dopo il Mille essa divenne la prima terra piemontese ad accogliere i Conti di Moriana e di Savoia, consentendo a loro di aprire un varco al di qua delle Alpi, con il controllo dell’importante valico del Moncenisio. Da questo piccolo lembo di territorio, duramente contestato dall’Impero, dalle signorie feudali e dal potere dei vescovi torinesi, i Savoia si espansero prima a Rivoli e poi a Torino, creando le premesse per cambiare la storia del Piemonte e dell’Italia. La valle conserva tuttora importanti testimonianze legate alla millenaria dinastia, dai castelli di Susa, Bruzolo, Avigliana e Rivoli, al Forte di Exilles e alla Sacra di San Michele, dai ricordi delle imprese dei duchi Carlo Emanuele I e Vittorio Amedeo II alle emozioni suscitate dalle popolari visite del Principe di Piemonte Umberto di Savoia e di Maria Josè negli anni Trenta.Questo libro permette di ritrovare le preziose tracce del passato, affrontando con il lettore un viaggio affascinante alla scoperta dei personaggi di Casa Savoia, delle loro vicende e dei luoghi che li videro protagonisti.
La Valsusa vanta un passato millenario, tra invasioni e battaglie, sottili trame diplomatiche, alleanze e tradimenti. I Savoia ne plasmarono il destino e resero per sempre la valle e i suoi valichi, Moncenisio e Monginevro, terra sabauda.Vittorio Amedeo II fu tra i grandi che ne scrissero la storia, legandola saldamente a Torino, che strenuamente difese dall’assedio del 1706. Il libro ripercorre tra storie, leggende e curiosità le alterne vicende della Valle e la Torino juvarriana, che ancora mostra una sobria eleganza. Pensata dal Duca per essere degna capitale di un regno è compresa in una linea ideale dal Castello di Rivoli, culla dei futuri Re, alla Basilica di Superga, ultima solenne dimora.
La storia dei Savoia e delle vicende che hanno accompagnato l’evolversi di questa dinastia, si può equiparare a un grande racconto con dei risvolti che a volte si possono avvicinare alla dimensione del fantastico.Una lunga narrazione che percorre un arco temporale di quasi mille anni e che vede coinvolti uomini, territori, istituzioni. Come per uno scherzo del destino questo casato si affaccia sul palcoscenico della Storia con Umberto I (detto il Biancamano) e si conclude con Umberto II, l’ultimo re d’Italia in un percorso che vede i Savoia prima conti, poi duchi ed infine cinti della corona regia. Come in tutti i casi umani, i mille anni hanno visto il passaggio di grandi personaggi che hanno lasciato un segno nella Storia come: il Conte Verde, Emanuele Filiberto, Vittorio Amedeo II, Vittorio Emanuele II, ed altri che non furono all’altezza del loro ruolo, però è bene avere la giusta conoscenza sia degli uni, sia degli altri, per avere una visione chiara di ciò che i Savoia furono per la Storia, prima del Piemonte e poi d’Italia.
Si tratta della presenza in bassa Valle di Susa, per quasi un anno, tra il 1941 e il 1942 del 5° reggimento alpini qui raccolto per l’addestramento prima della partenza per la campagna di Russia, un’avventura che per molti fu senza ritorno. Contiene oltre 30 testimonianze di reduci provenienti dalle province dell’alta Lombardia, oltre alle persone della zona che avevano conosciuto questi soldati.
Incorporati in due distinte compagnie, ‘Exilles’ e ‘Susa’, i coscritti della Valle di Susa partecipano alle vicende degli Alpini sin dalla costituzione del corpo, nel 1872: battesimo del fuoco nella guerra di Libia, protagonisti nella conquista del Montenero nel 1915, mobilitati nella guerra fascista 1940-43 prima sul Moncenisio, poi nella campagna dei Balcani. Riuniti nel battaglione ‘Susa’ dal 1946, essi attraversano la storia dell’Esercito dell’Italia repubblicana, nei decenni della “guerra fredda” reparto d’eccellenza della Forza Mobile Alleata della NATO, poi unità impegnata nelle missioni internazionali (dal Mozambico, al Kosovo, all’Afghanistan) o nelle emergenze, non ultima quella della pandemia da Covid19.
150 anni ripercorsi dagli autori con una prosa agile, attenti a cogliere i riflessi che le vicende militari hanno avuto sulla storia sociale e culturale della Valle.
Dalle origini del Corpo all’emergenza Covid19, passando per il Montenero, due conflitti mondiali, l’impegno con la NATO durante la Guerra Fredda, le missioni internazionali di peacekeeping e i soccorsi prestati nelle calamità naturali, è ancora e sempre A brüsa suta ‘l Süsa.
Il bel motto piemontese di uno dei battaglioni di élite delle Truppe Alpine, che risale all’epopea della Grande Guerra, ha conservato intatta la sua forza, con gli Alpini pinerolesi costantemente in prima linea, là dove arde il fuoco delle crisi e delle emergenze.
Proprietà organolettiche, utilizzie metodi di conservazione degli ortaggi
I vostri ortaggi, acquistati o coltivati, e le vostre erbe utilizzate in cucina cosa contengono? Da quanta acqua, proteine, grassi, zuccheri, fibre, ecc. sono composte le vostre verdure? Quante calorie sviluppano? Quante vitamine, sali minerali, sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, ecc. contengono? E quali sono i metodi più comuni per conservare questi ortaggi presenti sulle nostre tavole? A tutte queste ed altre domande, risponderà il volume “Il Benessere dall’orto”.