Il trasporto: - in Italia è gratuito - Europa 10 €
Collana | Fuori collana |
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Data Uscita: | Dicembre 2015 |
Formato: | 19×13,5 |
Pagine: | 752 |
Rilegatura: | Cartonato |
24,50 €
Chi legge questo libro nella speranza di trovare una descrizione di itinerari è parzialmente fuori strada. Certo i dati tecnici sono stati indicati chiaramente e in modo dettagliato, ma ogni escursionista-esploratore se non è dotato di cartina non è che un turista da agenzia. Carta alla mano allora ed altimetro per scoprire tutti i segreti che il libro cerca di svelare in una raccolta di proposte escursionistiche e turistiche che investono tutto l’anno, che giorno per giorno dimostrano come la valle di Susa e le valli tributarie, che modellano i confini di questo territorio come una foglia di platano, offrono ai camminatori curiosi. Che cos’è allora questa raccolta?
È un inno alla valle di Susa, tanto sfruttata e bistrattata, tanto accusata e utilizzata, ma che offre scenari di rara bellezza al tramonto sul Seguret con le sue cargnole rossastre o al primo mattino, al sorgere del sole dal Rocciamelone. Non solo. In inverno quale sorpresa nello svegliare i villaggi addormentati sotto la neve con gli sci o le ciaspole! E poi, tornando indietro nel tempo, tentare di visitare questa valle quando ancora viveva della sua economia, senza impianti di risalita o autostrade e inspiegabili progetti di trafori sotto i ghiacciai del massiccio d’Ambin!. Che emozione pensare che questa valle aveva floridi commerci e che il primo traforo d’Italia lo ha fatto proprio Cavour a Bardonecchia…ma anche le attività più umili, le fienagioni, le miniere e le cave di estrazione. E poi le guerre, le soldataglie, le fortificazioni, le gallerie, la storia dei militari che hanno vissuto nel freddo e nella paura e che hanno costruito quel patrimonio di strade militari che portano in alto e che poche vallate hanno, così panoramiche e percorribili. Per non dimenticare la vita della povera gente, i balli sui prati per celebrare i raccolti, i lutti e le miserie, le partenze e le emigrazioni. Ecco, la valle di Susa è tutto questo. L’autrice ha cercato di rappresentarlo sperando di avvicinarsi il più possibile alla cultura di un tempo, seppure con occhi lontani, ma pieni di ammirazione per le potenzialità che questa valle avrebbe ancora se solo gli amministratori attuassero una politica più oculata, nella speranza che la valle torni a rivivere, attraverso i sogni di qualche giovane fiducioso, il suo passato glorioso.
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