Camillo Cavour, chi era costui? Un raffinato politico? Un grande uomo di Stato? Un tessitore di trame non sempre limpide?
Il grande costruttore dell’Italia unita? Un uomo dal carattere scontroso e irascibile? Uno che voleva, a tutti i costi, raggiungere gli obbiettivi prefissati?
Un politico che seppe barcamenarsi in situazioni delicate e complesse? Il vero padre della nostra Patria?
Probabilmente era l’insieme delle caratteristiche elencate, la cui fusione ha fatto di lui uno dei più grandi personaggi dell’Ottocento.
La sua azione volta al conseguimento delgrande risultato di fare dell’Italia unaNazione libera e indipendente è stata poderosa e non priva di rischi e contrarietà.
La vita di Camillo Cavour è da vedersi come un insieme di momenti di gloria e altri di sconforto, tanto che si può raccontare alla stregua di un grande romanzo: la storia di una grande vita.
La narrazione fantastica ha radici ancorate nel passato dei popoli. Tradizione orale, racconto che nasce dalla memoria di un narratore, uomo o donna poco importa, e si anima nelle sue parole, nella sua voce, che assume forma scritta per conservarne e diffonderne la memoria.
Il legame magia-leggenda è inscindibile. Il miracolo di un santo, un gatto nero che si scopre essere il diavolo, oppure una masca o una bàsura. Tutto è magico nelle leggende, fantastico, una commistione tra realtà e invenzione, è creatività narrativa trasmessa di bocca in bocca, lungo il corso delle epoche storiche.
Un viaggio che ripercorre la storia sulle strade di quella che fu la presenza, al di qua delle Alpi, del Delfino di Francia. Con incursioni nella toponomastica del territorio dell’alta valle, una ricognizione del patrimonio storico architettonico, aulico e popolare, riportato a nuova luce: Exilles, San Restituto, il campanile di Foresto. Anticipazione, questa, dell’anniversario della società e della rivista volute, entrambe, da monsignor Savi.
E, ancora, accenti sulla monumentale Sacra di San Michele e sull’evoluzione urbanistica di Chiomonte.
Saggi del volume
• Amazas, frazione di Oulx, “Zamasà” nell’occitano locale
• Tre toponimi nella conca di Bardonecchia: Jafferau, Colomion, Millaures
• Exilles: i lavori di restauro della Chiesa di San Pietro Apostolo e della Casa Canonica
• Perché un parroco restaura una chiesa
• La Grangia di Vaie, un’ex azienda agricola di antica proprietà monastica
• Il campanile di Foresto, ricordo di monsignor Severino Savi
• Delfino Gagnor, un artista ignorato
• Della Sacra di San Michele ovvero una storia di intrighi internazionali di Santi e meno Santi
• Reprint - Dinamica aggregativa e modulazioni edilizie in Chiomonte
Due amanti, il cui destino li ha imprigionati in un vortice perenne, e ogni volta la fiamma del loro amore si riaccende ardente.
L’effetto farfalla condurrà alla distruzione, l’amore malato alla condanna, ma la consapevolezza li guiderà alla salvezza.
Mi chiamo Argentea, sono una fata di diciassette anni, principessa nel mondo di Asea. Fino a poco tempo fa, mi sentivo sola e una delle peggiori fate probabilmente mai esistite. Tutto cambiò quando, la minaccia del re del mondo di Inedia Mason ci piombò come una valanga di macigni addosso: ma quello non fu niente in confronto a quando lo vidi per la prima volta: occhi selvaggi che sussurravano follia, violenza e rabbia. Non solo avrei dovuto mantenere la pace fra il mio popolo e il suo, avrei anche dovuto salvare i terrestri, coloro che ai tempi ci hanno costretti ad abbandonare la nostra terra.
Asea vi ha perdonati e anche io, ma non il mondo oltre allo specchio, Inedia. Guerrieri di un regno spietato erano pronti alla vendetta. È giunta l’ora, non sono più sola grazie alla fiducia dei meravigliosi amici che mi sono costruita durante il cammino. Mai avrei creduto di affondare fra le labbra dell’oscurità.
Questo libro è la mia testimonianza, quella di una giovane infermiera che ha affrontato e vissuto il Covid-19 da molto vicino: accanto ai pazienti.
È la realtà di una piccola struttura vissuta attraverso gli occhi, la testa, il cuore e lo stomaco di un’infermiera durante la pandemia.
Un diario atipico perché non scritto tutti i giorni, ma solo quando c’era bisogno.
Non vuole essere una dettagliata descrizione degli avvenimenti, ma semplicemente un racconto a tratti impreciso per le troppe emozioni provate che riporta solo ciò che la mente ricordava.
Per molti giorni il foglio di Word è stato un confidente a tarda sera, quando era impossibile dormire ed era troppo tardi per chiamare qualcuno.
Questo testo è stato un rifugio, ma anche una denuncia per affermare quanto nessuno di noi fosse pronto a gestire una pandemia, ma anche un forziere dove rinchiudere avvenimenti e sensazioni provate prima che il tempo iniziasse ad affievolirne i dettagli.
Il volume rievoca la lunga attività giornalistica di Beppe Sangiorgio, per 30 anni cronista del Consiglio Comunale di Torino. Presenta una serie ricca di articoli, ben 333, pubblicati sul quotidiano torinese tra il 1997 e il 2004.
Per facilitare la lettura, sono divisi per “argomenti” ed accompagnati da note introduttive, che illustrano il contesto di quegli anni, così vicini ma anche così lontani.
Diamo quindi un suggerimento ai Lettori: rinnovate i vostri ricordi percorrendo le sezioni del volume, ma godetevi anche “in diretta” la fresca ed ironica prosa del Giornalista, che giustamente fu riconosciuto come l’indiscusso maestro nel descrivere “il teatrino della politica torinese”.
Nell’immaginario collettivo le principesse e le regine acquistano sempre la dimensione delle favole. In questa ricerca Bruna Bertolo entra, quasi in punta di piedi, nella dimensione umana di queste donne che spesso portarono corone davvero pesanti. Ci racconta dei matrimoni imposti per motivi dinastici ad adolescenti che si affacciavano alla vita già in fondo rassegnate ad un destino spesso deciso quando erano poco più che bambine. Le donne di Casa Savoia ebbero sicuramente un ruolo minore rispetto ai consorti, anche se alcune di loro riuscirono ad emergere, per la loro cultura, per la loro grande fede che le portava a individuare, nella realtà sociale e politica molto complessa in cui spesso vissero, situazioni e problemi di difficile soluzione. Nella lunga e difficile storia delle donne di casa Savoia ci sono Sante, ci sono Madame Reali, ci sono Regine che hanno avuto corone di spine. Ci sono donne che hanno comunque cambiato anche il destino della dinastia più antica d’Europa, come la contessa Adelaide.
E, nel secolo più difficile per Casa Savoia, il 900, anche una figura che pagò colpe non sue, come la principessa Mafalda, alla quale è dedicata la copertina.
Questo libro si propone di conoscere Torino, troppo spesso considerata solo città dell’automobile, come metropoli elegante e austera nello stesso tempo, dalle molteplici sfaccettature: antica capitale del regno sabaudo, culla del Risorgimento, città industriale e laboriosa che ha saputo anche reinventarsi e divenire polo di innovazione e di sperimentazione culturale, senza peraltro dimenticare i suoi Santi sociali, Cottolengo e Don Bosco, che ancora oggi ne connotano lo spirito assistenziale.
È conosciuta per le sue regge, per le eleganti piazze, per i suoi monumenti ricchi di storia, per il Museo del Cinema e per il Museo Egizio, secondo solo a quello del Cairo, ma che sorprende anche per certe sue “curiosità” inaspettate, gelosamente custodite con sobria riservatezza dai Torinesi,parsimoniosi e quasi restii a mostrare le loro meraviglie. Percorrere la città senza fretta, gustandone l’atmosfera borghese, le raffinate architetture, i bei viali ampi, che ne fanno una piccola Parigi, le vie dritte, i parchi, e soprattutto, soffermarsi su alcune peculiarità, per così dire minori, ma non per questo meno interessanti, è quanto suggeriamo negli itinerari di questa guida che non ha la pretesa di essere esaustiva, ma vuole “incuriosire”, “mettere sul gusto” il turista che intraprende il suo “petit tour” di scoperta.
Fra le fortificazioni alpine sabaude, il forte di Bard è il solo che è giunto praticamente intatto e con l’aspetto che aveva fin dai tempi della sua ricostruzione (1838). Riaperto dopo un accurato intervento di restauro, è diventato in pochi anni un complesso che ospita eventi culturali e informativi di grande rilievo nel quadro dell’offerta turistica della Valle d’Aosta. Un polo conosciuto e apprezzato in tutta Italia e anche all’estero. Questo libro vuole essere uno strumento per comprendere meglio la storia della fortezza e porla in relazione con l’importanzastrategica che essa ha rappresentato nel corso dei secoli. Una fortezza di sbarramento resa celebre dall’assedio di Napoleone Bonaparte e ricostruita dai Savoia che la mantennero in piena efficienza per tutto l’Ottocento. Fatti, vicende e memorie che meritano di essere conservate per comprendere la ragione di un monumento così importante per la vita dei paesi della bassa Valle d’Aosta.
Sulla batteria dello Chaberton, il “forte delle nuvole”, nel tempo si è raccontato e scritto molto. Oggigiorno, dai fatti di quel tragico giugno 1940, i resti del “forte più alto d’Europa” non smettono di suscitare curiosità ed emozioni nei numerosi visitatori che ogni anno ne esplorano le strutture. Oltre ai fatti bellici, alle cronache, ai dati tecnici essenziali per comprendere le caratteristiche e l’innovazione tecnologica che, all’epoca della sua costruzione, rappresentava, Chaberton Misterioso vuole essere un innovativo strumento per approfondire le vicende di questa straordinaria opera di ingegneria militare.