Attraverso le vicende delle mondariso, Bruna Bertolo riapre pagine di Storia che hanno per protagoniste assolute le donne, le tantissime donne, di ogni età, che affrontarono il duro lavoro nelle risaie. Una storia “corale”, in cui le vicende personali si inseriscono nel duro percorso del riconoscimento dei diritti, attraverso lotte che, dalla fine dell’800 agli anni 60 del secolo scorso, hanno visto in prima fila quelle lavoratrici che vissero in prima persona le difficili stagioni del riscatto sociale. In quel “mare a quadretti” che caratterizzaancora oggisoprattutto il paesaggio del Piemonte e della Lombardia, l’autrice inserisce in un percorso cronologico, accompagnato da un grande bagaglio iconografico, la storia oramai quasi entrata nel mito di quelle mondine raccontate anche dal celebre film “Riso Amaro”, inserendole in un quadro molto ampio fatto di ricordi, di canti, di scioperi, di scontri …. e qualche volta anche di amori.
Le montagne che uniscono Valsusa con la Dora Riparia e Brianzonese con la Durance sono da sempre caratterizzate dalla peculiarità di svolgere un’azione di cerniera tra territori e popoli molto più che di segnare un confine tra stati. Certo le guerre hanno diviso gli spartiacque che vengono rafforzati con fortificazioni che hanno separato uomini e donne che questi luoghi hanno vissuto, plasmato e modificato. Le fortificazioni che tanto hanno intimorito le genti dei due versanti, non hanno impedito le frequentazioni ed i commerci tra le differenti comunità alpine. Sono loro, nel maestoso contesto alpino che le ospita, le vere protagoniste di queste escursioni con le miniere, i manufatti, i luoghi nel tempo, nella dimensione della riscoperta di un passato, remoto e prossimo, ancora strettamente correlato con il presente.
Gli itinerari di questo libro sono stati scelti per essere raggruppati a tematiche storico-artistiche, dove anche l’aspetto naturalistico e paesaggistico è di primaria importanza. Se con il trattato di Utrecht del 1713 l’Alta Valle della Dora passava al Piemonte, ha conservato però manifestazioni artistiche, architettoniche e figurative di tradizione ancora tipicamente francofona, per ragioni di vicinanza e di affinità che neanche i nuovi confini hanno potuto cancellare. I due territori della Durance e della Dora, francese e italiano, sono caratterizzati infatti da molti valichi stradali che consentono facilmente l’accesso ad entrambi i versanti con ampie vallate caratterizzate da ricchezze che ben attestano la comune appartenenza.
Il 10 giugno 1940 l’Italia entrò in guerra contro la Francia e la Gran Bretagna. I primi quindici giorni dell’Italia nella Seconda Guerra mondiale ebbero come teatro delle operazioni proprio la frontiera occidentale del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Riviera Ligure. Il rombo del cannone tuonò sulle montagne e i soldati italiani attaccarono i francesi. L’offensiva si rivelò più tormentata del previsto, contro un nemico che, se sul fronte del nord est cedeva di fronte alla soverchiante avanzata delle armate tedesche, su quello alpino, ben protetto dalle opere fortificate, era deciso a resistere alle azioni offensive italiane.
Il racconto di quei giorni rivive in queste pagine, dove si alternano voci ed episodi di un conflitto difficile, nel quale gli avversari si fronteggiavano duramente, confrontandosi con l’ambiente severo della montagna. Il primo capitolo di una guerra che, in pochi anni, avrebbe portato alla fine del regime fascista e cambiato per sempre il destino del Paese.
Compare tra i finalisti del prestigioso Premio
“Monte Carmignano per l’Europa Memoria e Riconciliazione”
Il volume di Bruna Bertolo ripercorre i venti mesi della lotta resistenziale in Piemonte, a partire dall’8 settembre 1943, evidenziandone, in chiave sintetica, i principali momenti. Accanto alla guerra portata avanti dagli Alleati, il grande movimento resistenziale coinvolse non solo i partigiani saliti sulle montagne, ma l’intera popolazione: un ruolo fondamentale fu quello delle donne, degli operai nelle fabbriche, dei soldati e degli ufficiali che rifiutarono le lusinghe nazifasciste, affrontando lunghi periodi di prigionia nei campi di lavoro in Germania. Una Resistenza civile oltre che militare che seppe coinvolgere una parte significativa della popolazione creando una nuova coscienza civile e politica che troverà nella Costituzione la sua espressione migliore.
Battaglie nei secoli sul Valico da Annibale al Trattato di Pace
Moncenisio cuore di una regione alpina che ha unito, messo in contatto e collegato popolazioni, ambienti, tradizioni, lingue, trionfi e miserie umane. Lo conobbero condottieri, imperatori, papi, eserciti, mercanti e pellegrini.
Questo libro racconta le battaglie avvenute nei secoli sul Valico come un filo conduttore per narrare la Storia del Moncenisio, ma anche le storie umane di quanti vennero coinvolti. Misterioso, affascinante, mai indifferente, il Colle viene narrato nelle sue guerre, perché si abbia il piacere della lettura storica, la voglia di conoscere queste montagne senza retorica e le capacità di valorizzare e reinvestire una grande eredità per realizzare un futuro di valico aperto.
Aperto a chi lo vuole frequentare e vivere, ma anche a chi crede che siano un valore aggiunto i grandi movimenti storici che lo hanno visto protagonista, tanto da costituire l’esempio di una regione europea omogenea, fatta di genti che le montagne uniscono anziché dividere e le diversità arricchiscono anziché farle scontrare.
Camillo Cavour, chi era costui? Un raffinato politico? Un grande uomo di Stato? Un tessitore di trame non sempre limpide?
Il grande costruttore dell’Italia unita? Un uomo dal carattere scontroso e irascibile? Uno che voleva, a tutti i costi, raggiungere gli obbiettivi prefissati?
Un politico che seppe barcamenarsi in situazioni delicate e complesse? Il vero padre della nostra Patria?
Probabilmente era l’insieme delle caratteristiche elencate, la cui fusione ha fatto di lui uno dei più grandi personaggi dell’Ottocento.
La sua azione volta al conseguimento delgrande risultato di fare dell’Italia unaNazione libera e indipendente è stata poderosa e non priva di rischi e contrarietà.
La vita di Camillo Cavour è da vedersi come un insieme di momenti di gloria e altri di sconforto, tanto che si può raccontare alla stregua di un grande romanzo: la storia di una grande vita.
La narrazione fantastica ha radici ancorate nel passato dei popoli. Tradizione orale, racconto che nasce dalla memoria di un narratore, uomo o donna poco importa, e si anima nelle sue parole, nella sua voce, che assume forma scritta per conservarne e diffonderne la memoria.
Il legame magia-leggenda è inscindibile. Il miracolo di un santo, un gatto nero che si scopre essere il diavolo, oppure una masca o una bàsura. Tutto è magico nelle leggende, fantastico, una commistione tra realtà e invenzione, è creatività narrativa trasmessa di bocca in bocca, lungo il corso delle epoche storiche.
Un viaggio che ripercorre la storia sulle strade di quella che fu la presenza, al di qua delle Alpi, del Delfino di Francia. Con incursioni nella toponomastica del territorio dell’alta valle, una ricognizione del patrimonio storico architettonico, aulico e popolare, riportato a nuova luce: Exilles, San Restituto, il campanile di Foresto. Anticipazione, questa, dell’anniversario della società e della rivista volute, entrambe, da monsignor Savi.
E, ancora, accenti sulla monumentale Sacra di San Michele e sull’evoluzione urbanistica di Chiomonte.
Saggi del volume
• Amazas, frazione di Oulx, “Zamasà” nell’occitano locale
• Tre toponimi nella conca di Bardonecchia: Jafferau, Colomion, Millaures
• Exilles: i lavori di restauro della Chiesa di San Pietro Apostolo e della Casa Canonica
• Perché un parroco restaura una chiesa
• La Grangia di Vaie, un’ex azienda agricola di antica proprietà monastica
• Il campanile di Foresto, ricordo di monsignor Severino Savi
• Delfino Gagnor, un artista ignorato
• Della Sacra di San Michele ovvero una storia di intrighi internazionali di Santi e meno Santi
• Reprint - Dinamica aggregativa e modulazioni edilizie in Chiomonte
Due amanti, il cui destino li ha imprigionati in un vortice perenne, e ogni volta la fiamma del loro amore si riaccende ardente.
L’effetto farfalla condurrà alla distruzione, l’amore malato alla condanna, ma la consapevolezza li guiderà alla salvezza.
Mi chiamo Argentea, sono una fata di diciassette anni, principessa nel mondo di Asea. Fino a poco tempo fa, mi sentivo sola e una delle peggiori fate probabilmente mai esistite. Tutto cambiò quando, la minaccia del re del mondo di Inedia Mason ci piombò come una valanga di macigni addosso: ma quello non fu niente in confronto a quando lo vidi per la prima volta: occhi selvaggi che sussurravano follia, violenza e rabbia. Non solo avrei dovuto mantenere la pace fra il mio popolo e il suo, avrei anche dovuto salvare i terrestri, coloro che ai tempi ci hanno costretti ad abbandonare la nostra terra.
Asea vi ha perdonati e anche io, ma non il mondo oltre allo specchio, Inedia. Guerrieri di un regno spietato erano pronti alla vendetta. È giunta l’ora, non sono più sola grazie alla fiducia dei meravigliosi amici che mi sono costruita durante il cammino. Mai avrei creduto di affondare fra le labbra dell’oscurità.