Questo volume presenta uno spaccato del ricco patrimonio paesaggistico, storico e culturale della Valle di Susa. Il volume vuole contribuire in maniera significativa a rafforzare e a diffondere la cultura del paesaggio della nostra Valle, inteso come bene culturale a tutti gli effetti. L’autore Ferdinando Miletto e i collaboratori dell’opera sono stati particolarmente attenti alla realizzazione di un volume significativo, sia per i valligiani che per i turisti. I fotografi (Roberto Borra, Giorgio Evangelista, Valentina Mangini) hanno documentato le fasi della natura nel corso delle quattro stagioni con delle belle immagini del nostro territorio. L’originalità di questa pubblicazione è resa ancora più qualificante per la sua impostazione stagionale.
• Notizie e curiosità giorno per giorno tratte da giornali d’epoca e ricerche a cura di Ferdinando Miletto in archivi comunali, biblioteche ed oltre 100 volumi di storia locale.
• Ogni giorno notizie di un tempo passato ed immagini attuali e del secolo scorso inerenti la nostra cara vecchia Valle di Susa.
• Didascalie fotografiche con traduzione in inglese di Luisella Ceretta.
Le trasformazioni di Rivoli, da cittadina prevalentemente agricola raccolta attorno al suo imponente Castello sulla collina morenica, a città caratterizzata da un intenso sviluppo industriale. Un’evoluzione raccontata attraverso una serie di fotografie, tratte dagli “antichi cassetti” dei Rivolesi, che testimoniano i cambiamenti avvenuti tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900. Scorci insoliti, volti quasi dimenticati, pagine di costume, fasti e miserie di quel Castello che, da tanti secoli, costituisce un tratto distintivo della città: un modo per ricostruire pagine di Storia raccontate soprattutto dalle immagini.
Torino era così: una carrellata di immagini d’epoca di Torino, raccolte in un arco temporale di cinquant’anni, dal 1895 al 1945. Cinquant’anni di storia sono tanti o pochi, dipende dal periodo storico. A cavallo del XVII e XVIII secolo non fanno una grande differenza; ma fra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, cinquant’anni valgono più di un secolo. E per una città come Torino, che ha subito, proprio in quel periodo, intense e anche drammatiche evoluzioni, un intervallo di tempo di questo tipo risulta particolarmente significativo. Il viaggio del nostro fotografo torinese inizia dalla Piazza Castello e segue un percorso sempre discreto e silenzioso, tra le vie del centro e le rive del Po, a documentare con le immagini la bellezza di una città ricca di monumenti. Questa raccolta di immagini non vuole rispolverare sentimenti di nostalgia per il bel tempo che fu; e non ha neppure il proposito di rifare la storia torinese o di documentare l’evoluzione urbanistica della città. Vuole semplicemente suscitare una serie di emozioni alla scoperta del volto più vero della Torino di ieri, per fissare una volta per tutte le radici di una antica e splendida capitale.
La Valle di Susa, con la sua storia di transiti internazionali, è stata percorsa da molti personaggi, pionieri della fotografia, che ci hanno lasciato servizi fotografici indimenticabili.
È appunto da queste collezioni che è possibile ricavare oggi, documenti di un tempo passato, immagini di paesi antichi con profili di montagne conosciute e castelli merlati carichi di storia e tradizioni. Valle di confine che trasuda storia e tradizioni, con scorci e scenari di rara bellezza.
L’interesse per le pubblicazioni di fotoimmagini antiche cresce di anno in anno, e le caratteristiche dei volumi vanno cambiando, anche per l’instaurarsi della cosiddetta “civiltà dell’immagine”.
In questo volume abbiamo voluto accostare alle vecchie immagini analogiche alcuni scatti digitali. Sono passati oltre 150 anni tra le due tecnologie, ma secondo noi, forse perché la fotografia l’abbiamo nel sangue, le fotografie sono la nostra memoria nel tempo.
Ci sono luoghi, pezzi di storia, che esistono solo perché c’è un’immagine che li racconta.
“Ciò che rende la fotografia una grande invenzione è che le sue materie prime principali sono la luce e il tempo”.
Pubblicando vecchie fotografie non si vuole soltanto rievocare l’ambiente e il modo di vivere di una società che va scomparendo o il rimpianto sterile per un mondo contadino che richiedeva ai montanari una vita di rinunce oggi inconcepibile, ma vuole essere un documento storico insostituibile e prezioso di una condizione umana che difficilmente potrebbe essere delineata in tutte le sue complessità solo mediante fonti scritte.
Il tempo, sono gli ultimi anni dell’800 e i primi decenni del’900, anni decisivi per la costruzione del nuovo stato italiano e il miraggio di più facili fonti di sostentamento, legate allo sviluppo dell’industrializzazione in tutta la valle.
Le persone, una popolazione di contadini tenaci e innamorati della propria terra costretti ad affrontare una delicata fase di trasformazione che dava luogo a quel fenomeno di abbandono delle borgate alpine e allo spopolamento delle campagne.
I luoghi, partendo da Claviere, al confine con la Francia e dal Moncenisio, ancora italiano, fino alle porte di Torino seguendo il corso della Duria Minor (Dora Riparia) toccando 41 comuni.