Diario dell’ultima missione della “Taurinense” nel Paese degli aquiloni
Il Diario da Herat è il blog degli Alpini della Brigata ‘Taurinense’ ospitato sull’edizione web del quotidiano La Stampa, che ora viene proposto in un volume riccamente illustrato che restituisce un’immagine inconsueta dell’Afghanistan, raccontato da alcuni giovani protagonisti che lo hanno vissuto in prima linea. Nel libro, oltre alle cronache della missione del contingente italiano nel semestre che si è concluso a marzo del 2013, ci sono approfondimenti e curiosità che fanno emergere particolarità che soltanto chi opera quotidianamente a contatto con la realtà del Paese degli aquiloni può cogliere.
“La vocazione spiccatamente operativa di questa gloriosa Grande Unità ha portato, negli ultimi vent’anni, i militari che prestano servizio nelle sue fila ad essere impiegati in tutte le più onerose e difficili operazioni internazionali”.
Dalla prefazione del Generale Claudio Graziano,
Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
Ogni anno gli Alpini si danno appuntamento per disputare la loro ‘Olimpiade’ invernale: i CaSTA, sigla che sta per Campionati Sciistici delle Truppe Alpine, una grande manifestazione sportiva e militare alla quale partecipano atleti e squadre di nazioni di tradizione alpina. La manifestazione fu ideata più di ottant’anni fa per valutare – attraverso un confronto agonistico tra i migliori sciatori delle unità alpine – lo stato e i progressi dell’addestramento a muovere, sopravvivere e combattere in montagna e con gli sci.
Sono passati oltre cento anni dai primi esperimenti con gli sci ai piedi e la “raspa” per aiutarsi a “pattinare”; sono cambiate le tecnologie, i materiali, gli attacchi, il vestiario; è cambiato lo sci, allora sperimentazione d’avanguardia, oggi sport di massa che alimenta una delle attività turistiche più fiorenti del Paese. E diciamolo, sono cambiati gli Alpini: ieri erano giovani delle vallate, con le facce scavate da montanari e la parlata stretta in veneto o piemontese; oggi sono uomini e donne che provengono da ogni regione d’Italia, raccolti sotto il cappello con la penna. Eppure, tra questo presente e quel passato distante un secolo di storia, c’è un denominatore comune: la montagna...
Incorporati in due distinte compagnie, ‘Exilles’ e ‘Susa’, i coscritti della Valle di Susa partecipano alle vicende degli Alpini sin dalla costituzione del corpo, nel 1872: battesimo del fuoco nella guerra di Libia, protagonisti nella conquista del Montenero nel 1915, mobilitati nella guerra fascista 1940-43 prima sul Moncenisio, poi nella campagna dei Balcani. Riuniti nel battaglione ‘Susa’ dal 1946, essi attraversano la storia dell’Esercito dell’Italia repubblicana, nei decenni della “guerra fredda” reparto d’eccellenza della Forza Mobile Alleata della NATO, poi unità impegnata nelle missioni internazionali (dal Mozambico, al Kosovo, all’Afghanistan) o nelle emergenze, non ultima quella della pandemia da Covid19.
150 anni ripercorsi dagli autori con una prosa agile, attenti a cogliere i riflessi che le vicende militari hanno avuto sulla storia sociale e culturale della Valle.
Dalle origini del Corpo all’emergenza Covid19, passando per il Montenero, due conflitti mondiali, l’impegno con la NATO durante la Guerra Fredda, le missioni internazionali di peacekeeping e i soccorsi prestati nelle calamità naturali, è ancora e sempre A brüsa suta ‘l Süsa.
Il bel motto piemontese di uno dei battaglioni di élite delle Truppe Alpine, che risale all’epopea della Grande Guerra, ha conservato intatta la sua forza, con gli Alpini pinerolesi costantemente in prima linea, là dove arde il fuoco delle crisi e delle emergenze.
Dalle Alpi alle vette dell’Afghanistan, la Brigata Alpina ‘Taurinense’ celebra sessant’anni di storia dalla costituzione ad oggi, raccontati in un ricco volume fotografico di 192 pagine a colori con testi di Gianni Oliva. Oltre cinquecento immagini degli archivi della ‘Taurinense’ propongono un viaggio attraverso sei decenni al servizio del Paese, passando per la vita in montagna, le esercitazioni NATO in Norvegia e le missioni in Mozambico, nei Balcani e in Afghanistan con le testimonianza dei protagonisti, tra i quali alcune celebrità come Giampiero Boniperti, Giorgetto Giugiaro e Luca Mercalli.
Il 16 aprile 1952 il Generale Angelo Corrado assume il comando della Brigata alpina ‘Taurinense’. Nel suo saluto di investitura, il generale dice però le cose necessarie: in primo luogo, egli ricorda i caduti delle Divisioni ‘Cuneense’ e ‘Taurinense’, stabilendo un legame di continuità ideale con l’esperienza di cui la nuova Brigata è erede; in secondo luogo, fa appello alla “nostra tenacia” e alla “nostra perseveranza” per superare le difficoltà, richiamando i valori morali fondanti dell’identità alpina; in terzo luogo, cita le Brigate “consorelle Julia e Tridentina”, proiettando la nuova unità nel progetto complessivo di rifondazione dell’esercito Italiano. Il battesimo della rinata ‘Taurinense’ non potrebbe avere un ordine del giorno più “alpino”.