Storia e immagini degli alpini e degli artiglieri da montagna dalla guerra del 1943-45, passando all’esercito della Nato, fino ai giorni nostri. Nel primo volume (1872-1943) abbiamo conosciuto i nostri vecchi, i nostri nonni quelli che senza timore di smentite possiamo ben dire abbiano fatto la storia, l’epopea del nostro meraviglioso corpo. Ora invece partiamo dal 1943, dapprima gli anni difficili per tutti e poi gli anni di ricostruzione, del boom economico e poi del lento declino della nostra economia. Anni che hanno sempre avuto nelle nostre brigate, nei nostri reggimenti, battaglioni e compagnie il luogo in cui la maggior parte di noi ha trascorso i mesi scanzonati di quella leva che purtroppo demagogia e politica hanno cancellato. Non ci resta che sperare nella mininaja, dove già parecchi nostri ragazzi hanno potuto provare in pillole quella che era la vita di caserma, le fatiche delle marce, la disciplina formativa. Dall’archivio fotografico dell’autore sono uscite immagini curiose di momenti di naja, di grandi adunate, di feste. Grazie quindi anche ai fedeli custodi di questo patrimonio visivo, a tutti coloro che hanno aderito con passione ed entusiasmo all’appello lanciato mesi orsono mentre il progetto librario prendeva corpo.
Le squadre di calcio della Valle di Susadal 1920 al 2010
Abbiamo sfogliato sessant’anni di pubblicazioni de “La Valsusa” trenta di “Luna Nuova” ricercato sui libri locali e consultato l’intero archivio della Federazione Italiana Gioco Calcio. Abbiamo intervistato decine di giocatori, ex calciatori, dirigenti e presidenti. La raccolta di fotografi e che nel corso dei mesi abbiamo avuto il piacere di scoprire e archiviare supera il migliaio. Nonostante tutto questo siamo sicuri di aver dimenticato qualcuno, siamo certi che qualche giocatore non si ritroverà nelle fotografi e pubblicate. Sarà per la prossima. A questo universo così variegato risalgono le immagini in bianco e nero di inizio Novecento, quando di certo gli sport che andavano per la maggiore, anche in Valle, erano le bocce e la bicicletta. Negli anni 20, probabilmente la palla rotolava già in tanti Comuni, ma poche realtà erano già organizzate per “gieughe a balon”.
Rinaldo Trappo, nato a Bussoleno, in provincia di Torino, il 16 gennaio 1917 fu ordinato sacerdote nel 1939. Nel 1941 fu arruolato del 1° Reggimento Alpini come cappellano militare e partecipò alla guerra di Grecia. Nel dicembre 1942 partì per la guerra in Russia e visse la ritirata. Nel 1943 fu aggregato al Battaglione Ceva presso il Brennero. Il 9 settembre, prigioniero dei tedeschi, venne internato nei lager di detenzione da dove fu liberato nel 1945. Negli anni cinquanta, nominato Cappellano Militare ausiliario, fu inviato come missionario in Belgio e Svizzera. Nel 1953 cominciò l’insegnamento nella scuola elementare di Foresto. Sarà il primo italiano, nel 1980, a ritornare sulle rive del Don. Per i suoi merito militari e civili ricevette: tre croci al merito, il distintivo di volontario della Liberazione, il cavalierato e la commendatura della Repubblica. Divenne cittadino onorario di Meana di Susa e Leinì e fu nominato monsignore. Morì nel 2010.