Una delle donne più importanti della storia di Susa e della storia medievale sabauda
Adelaide è vissuta mille anni fa; le scelte da lei fatte e gli eventi della sua vita sono stati così rilevanti da incidere profondamente nel corso dei secoli sulla storia della dinastia sabauda, del Piemonte, della Savoia e dell’Italia. Il volume, attraverso approfondimenti storici e un racconto in lingua italiana e francese tratteggia i tratti più significativi di questa straordinaria figura femminile, concedendosi uno sguardo a Susa, città molto amata dalla Contessa, custode per eccellenza della sua illustre memoria.
Il libro di Beppe Lachello, fotografo-poeta, è più di un’opera monografica di prestigio dedicata ai Gruppi Storici del Piemonte. È molto di più: è un compendio d’immagini e di visioni poetiche, colte e vissute attraverso l’obiettivo della fotocamera dell’Autore, per cristallizzare, da un lato, momenti di storia traslati nel presente, e d’altro lato, per collegare tra loro i mille e mille fotogrammi di una pellicola di scatti in sequenza, a comporre il film della storia del popolo piemontese. Sfogliando le magnetiche e suggestive fotografie del libro, talora ci sembra di sentir uscire dalle pagine gli ordini spietati del generale francese Nicolas Catinat, vera ossessione dei Piemontesi. Il fotografo coglie tutto con il suo obiettivo curioso, certo, ironico, sagace, ma mai indiscreto: anzi generoso nel cogliere, perché lo fa per restituirci quella bellezza sfuggente che occhi distratti o non avvezzi all’arte dello scatto spesso non scorgono. Tutto questo e molto altro è nel libro, tutto questo passa per l’obiettivo di Beppe Lachello. Un libro di fotografie e storia, bellissimo e istruttivo, per viaggiare
nel passato-presente, in compagnia dei favolosi Gruppi Storici piemontesi.
Sessant’anni di tradizioni, di valori condivisi, di amicizie, di affetti, di amore per la Città, di senso di appartenenza ad una comunità; la storia del “nostro” Carnevale è tutto questo. Ora non più, sono cambiati i tempi, ma è anche stato il gusto di stare insieme ad allestire i carri sotto i porticati delle cascine, al gelo, ma riscaldati dalla passione, dalla voglia di stare insieme, dallo spirito competitivo e forse dall’amore che tanti ragazzi e tante ragazze scoprivano sotto il freddo cielo stellato del lungo inverno rivolese. Sono queste le atmosfere suggeriteci da questa ultima fatica di Bruna Bertolo; un passato romantico che rivive ogni anno alla tradizionale cena dei Conti; attraverso chi, sotto il “mantello verde”, ha interpretato quelle tradizioni, quei valori, quelle passioni, quegli amori arrivano racconti, episodi, scorci di memorie, sulle tracce di un sottile filo di nostalgia. C’è però chi non si può permettere di perdersi nostalgicamente nel dolce ricordo del passato, ma deve costantemente lavorare sul presente, perché il Carnevale continui a vivere tra noi, anno dopo anno. Sono gli amici della Pro Loco, sono gli amici del Gruppo Storico. Il Carnevale Rivolese è il risultato del loro costante impegno, della loro intatta determinazione, della loro forte passione; è il risultato del lavoro intenso di una “squadra” condotta con piglio decisionista e capacità organizzativa da Maria Amprimo. Come ho già detto in altra occasione potremmo definire Maria in tanti modi; io preferisco pensarla come una grande “amante” della sua Rivoli, su cui riversa passionalità, fedeltà, generosità e quindi… un amore incontenibile !
Ringrazio Maria, ringrazio gli amici della Pro Loco e del Gruppo Storico per aver voluto questo bel “racconto”.
Un pensiero di gratitudine va anche a Bruna che questo “racconto” ci ha reso, come suo solito, in modo impeccabile. E ora restiamo in attesa del colorissimo vortice di stelle filanti, di caramelle, di coriandoli della prossima sfilata del “nostro” Carnevale !