Storia, strade, ferrovie e antichi percorsi
Da millenni i valichi del Piemonte, di parte della Liguria e della Valle d’Aosta sono stati vie di transito per le genti che vivevano al di qua e al di là delle Alpi. Valicare, superare il monte, salire sul colle per tornare a valle, per secoli è stata un’impresa difficile da affrontare. Da Eracle alla marcia di Annibale l’attraversamento delle Alpi pareva un qualcosa di fantastico, di incredibile, al limite delle capacità umane. Ogni valico ha la sua storia, segnata dalle centinaia di mercanti, pellegrini e soldati che lo hanno affrontato tra mille fatiche. E anche se il transito è stato ormai reso agevole dalle veloci arterie stradali e dai trafori, il fascino di ascendere ad un colle non è mai tramontato. Questo libro si propone di riscoprire gli antichi itinerari e le tracce lasciate dai passaggi: resti di antichi templi, strade, santuari, alberghi, ospizi, statue, tradizioni, ferrovie e vecchie fortezze, ci parlano di una montagna molto più vissuta di quanto non appaia oggi nella frenetica rincorsa del vivere quotidiano.
Imparare a conoscere e osservare uccelli e mammiferi, dalla montagna alla pianura
Il portamento altero dell’aquila e la regalità del cervo. Forcelli che si affrontano sulle arene per la conquista di una femmina, la curiosità dell’ermellino, il mistero dei gruccioni che portano con sé un pezzo d’Africa, le movenze eleganti degli svassi nella danza d’amore, la frenesia dei codibugnoli e la presenza defilata del lupo. Tutto questo e altro ancora viene raccontato dalle fotografie e dalle schede tecniche di questo libro in cui, a farla da padroni, sono i mammiferi e gli uccelli, parte essenziale dello straordinario mondo della fauna piemontese. Conoscerli ed emozionarsi, come per un incontro durante un’escursione.
Diario dell’ultima missione della “Taurinense” nel Paese degli aquiloni
Il Diario da Herat è il blog degli Alpini della Brigata ‘Taurinense’ ospitato sull’edizione web del quotidiano La Stampa, che ora viene proposto in un volume riccamente illustrato che restituisce un’immagine inconsueta dell’Afghanistan, raccontato da alcuni giovani protagonisti che lo hanno vissuto in prima linea. Nel libro, oltre alle cronache della missione del contingente italiano nel semestre che si è concluso a marzo del 2013, ci sono approfondimenti e curiosità che fanno emergere particolarità che soltanto chi opera quotidianamente a contatto con la realtà del Paese degli aquiloni può cogliere. “La vocazione spiccatamente operativa di questa gloriosa Grande Unità ha portato, negli ultimi vent’anni, i militari che prestano servizio nelle sue fila ad essere impiegati in tutte le più onerose e difficili operazioni internazionali”.
Dalla prefazione del Generale Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito
Storia e album fotografico dal 1943 al 2012
Storia e immagini degli alpini e degli artiglieri da montagna dalla guerra del 1943-45, passando all’esercito della Nato, fino ai giorni nostri. Nel primo volume (1872-1943) abbiamo conosciuto i nostri vecchi, i nostri nonni quelli che senza timore di smentite possiamo ben dire abbiano fatto la storia, l’epopea del nostro meraviglioso corpo. Ora invece partiamo dal 1943, dapprima gli anni difficili per tutti e poi gli anni di ricostruzione, del boom economico e poi del lento declino della nostra economia. Anni che hanno sempre avuto nelle nostre brigate, nei nostri reggimenti, battaglioni e compagnie il luogo in cui la maggior parte di noi ha trascorso i mesi scanzonati di quella leva che purtroppo demagogia e politica hanno cancellato. Non ci resta che sperare nella mininaja, dove già parecchi nostri ragazzi hanno potuto provare in pillole quella che era la vita di caserma, le fatiche delle marce, la disciplina formativa. Dall’archivio fotografico dell’autore sono uscite immagini curiose di momenti di naja, di grandi adunate, di feste. Grazie quindi anche ai fedeli custodi di questo patrimonio visivo, a tutti coloro che hanno aderito con passione ed entusiasmo all’appello lanciato mesi orsono mentre il progetto librario prendeva corpo.
Dalle Alpi alle vette dell’Afghanistan, la Brigata Alpina ‘Taurinense’ celebra sessant’anni di storia dalla costituzione ad oggi, raccontati in un ricco volume fotografico di 192 pagine a colori con testi di Gianni Oliva. Oltre cinquecento immagini degli archivi della ‘Taurinense’ propongono un viaggio attraverso sei decenni al servizio del Paese, passando per la vita in montagna, le esercitazioni NATO in Norvegia e le missioni in Mozambico, nei Balcani e in Afghanistan con le testimonianza dei protagonisti, tra i quali alcune celebrità come Giampiero Boniperti, Giorgetto Giugiaro e Luca Mercalli. Il 16 aprile 1952 il Generale Angelo Corrado assume il comando della Brigata alpina ‘Taurinense’. Nel suo saluto di investitura, il generale dice però le cose necessarie: in primo luogo, egli ricorda i caduti delle Divisioni ‘Cuneense’ e ‘Taurinense’, stabilendo un legame di continuità ideale con l’esperienza di cui la nuova Brigata è erede; in secondo luogo, fa appello alla “nostra tenacia” e alla “nostra perseveranza” per superare le difficoltà, richiamando i valori morali fondanti dell’identità alpina; in terzo luogo, cita le Brigate “consorelle Julia e Tridentina”, proiettando la nuova unità nel progetto complessivo di rifondazione dell’esercito Italiano. Il battesimo della rinata ‘Taurinense’ non potrebbe avere un ordine del giorno più “alpino”.
Per scoprire 52 comunità e il loro territorio
L’Ecomuseo è uno specchio nel quale la popolazione si guarda, si riconosce e in cui ritrova, orgogliosamente, le proprie radici e porge ai visitatori raccontando loro il lavoro, i comportamenti e la propria intimità. Perché quel prefisso, “Eco”, significa casa, ambiente, territorio di vita e, naturalmente, le genti che ancora lo abitano. Un elemento vivo creato dalla moltitudine di ricchezze materiali, raccolte con pazienza e gelosamente custodite, e da tutti gli elementi immateriali che danno loro vita: tradizioni, dialetti, canzoni, gastronomia e capacità. Perciò l’Ecomuseo non si visita: si vive.
52 Luoghi dello Spirito in Piemonte
Monasteri, abbazie, santuari, pievi, sacri monti...i luoghi della fede offrono un vasto repertorio che dal medioevo ad oggi rappresentano un patrimonio storico e culturale del Piemonte dove la fede si fa filo conduttore per un ricco percorso che tocca arte, architettura, storia, tradizioni. Questo ricco volume racconta, provincia per provincia, come visitare questi siti sia un’occasione di conoscenza che al di là dell’aspetto devozionale permetta di apprezzare le bellezze paesaggistiche e ambientali di una regione sorprendente.
Luoghi di villeggiatura, vicende e personaggi legati alle dimore
Questo libro raccoglie le storie delle residenze sabaude “minori”, quelle meno conosciute, fino ad ora rimaste all’ombra dei più celebri palazzi torinesi. In gran parte castelli, ville e tenute dove i personaggi di Casa Savoia, nelle varie epoche, alloggiavano in modo occasionale o temporaneo. Per ognuna di esse si forniscono notizie relative alle principali caratteristiche architettoniche e alle vicende storiche. Ma non solo: poiché ogni dimora è stata comunque in qualche modo “vissuta”, a ciascuna è stato associato un personaggio che vi ha lasciato il segno. Fra gli esponenti della dinastia ci sono quelli più noti del ramo Carignano, diventati re d’Italia nel 1861, ma anche quelli che li hanno preceduti.
Proprietà organolettiche, utilizzi e metodi di conservazione degli ortaggi
I vostri ortaggi, acquistati o coltivati, e le vostre erbe utilizzate in cucina cosa contengono? Da quanta acqua, proteine, grassi, zuccheri, fibre, ecc. sono composte le vostre verdure? Quante calorie sviluppano? Quante vitamine, sali minerali, sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo, ecc. contengono? E quali sono i metodi più comuni per conservare questi ortaggi presenti sulle nostre tavole? A tutte queste ed altre domande, risponderà il volume “Il Benessere dall’orto”.di Torino, Val Susa, Val Chisone e Savoia 1706 – 1713
Questo libro intende trattare la storia militare dello Stato sabaudo durante la Guerra di Successione di Spagna, negli anni che intercorsero tra l’assedio di Torino del 1706 ed il Trattato di Utrecht del 1713. La scelta di tale periodo è dovuta al fatto che la storiografia, lo ha spesso messo in secondo piano,se non dimenticato, mentre furono anni di estrema importanza per lo Stato sabaudo che videro la sua trasformazione da ducato a regno. Il testo inizia con le note vicende dell’assedio e della battaglia di Torino del 1706, poi s’addentra in una ricerca storiografica sugli eventi che hanno caratterizzato gli anni successivi: dalla Campagna di Tolone alla riconquista di Susa del 1707. Prosegue poi con l’esaltante Campagna delle Alpi del 1708 che portò alla conquista di Exilles e di Fenestrelle, per seguire in modo esauriente le vicende degli anni successivi fino al Trattato di Utrecht del 1713. Benché il libro tratti prevalentemente l’aspetto militare, vengono messi sullo stesso piano anche i risvolti politici e sociali che hanno interessato le popolazioni che si trovarono coinvolte nel turbinio degli eventi.