Questo libro contiene un diario: il diario di un ragazzo che ebbe la ventura di poter seguire da vicino tutte le vicende della guerra del 1859 combattutasi fra i Piemontesi e i Francesi da una parte e gli Austriaci dall’altra, per la unificazione dell’Italia e la sua liberazione dallo straniero.
Il diario è fedele, ed è assai vivo perché Michele Gaudino poté scrivere le sue note giorno per giorno, via via che le battaglie si svolgevano – si può dire – sotto ai suoi occhi. Tanto lui che sua sorella Maria, per aiutare il padre nella sua eccezionale fatica, e per entusiasmo patriottico e ragioni sentimentali, furono testimoni di quella gloriosa epopea che è normalmente chiamata “Guerra del 1859”.
Questo libro consta di due parti ben distinte ed è soltanto la prima che tratta minutamente la gloriosa vicenda della rivoluzione avvenuta in Milano nel marzo del 1848, riuscita a cacciare la dominazione austriaca, rivoluzione detta delle « Cinque Giornate ». Vi è protagonista un ragazzo allievo dei Martinitt, famoso orfanotrofio milanese che allevò giovani tra i quali molti hanno saputo raggiungere alte mete nel campo del lavoro.
Le due parti sono naturalmente guidate dai medesimi protagonisti,Alberto Biraghi e Clara Nonis, legati fra loro dal più squisito amore.
Il Maglificio F.lli Bosiodi Sant’Ambrogio di Torino
Ci sono fili che intrecciano tessuti e fi li che intrecciano relazioni e vicende. I tessuti avvolgono i nostri corpi e arredano molti dei nostri spazi, le relazioni e le vicende impegnano i nostri cuori e i nostri ricordi. Dai corpi, dagli spazi, dalle relazioni e dai ricordi prende forma la storia. Una fabbrica, il Maglificio F.lli Bosio, e un paese, S.Ambrogio, le cui vicende per un certo periodo furono fortemente intrecciate. È una storia che nasce nel 1871, a dieci anni dall’Unità d’Italia, in un periodo di grandi trasformazioni, inizio del processo di industrializzazione che ha visto la bassa valle di Susa fortemente coinvolta. L’architettura, il ciclo di lavorazione, i passaggi di proprietà, ma soprattutto le persone che hanno animato lo stabilimento raccontano la fabbrica. Le vicende delle altre importanti realtà ad essa collegate, come l’Asilo infantile e la Società Operaia, contribuiscono a delineare sullo sfondo la vita del paese, nei giorni sempre uguali così come nei momenti drammatici della sua storia recente.
Le squadre di calcio della Valle di Susadal 1920 al 2010
Abbiamo sfogliato sessant’anni di pubblicazioni de “La Valsusa” trenta di “Luna Nuova” ricercato sui libri locali e consultato l’intero archivio della Federazione Italiana Gioco Calcio. Abbiamo intervistato decine di giocatori, ex calciatori, dirigenti e presidenti. La raccolta di fotografi e che nel corso dei mesi abbiamo avuto il piacere di scoprire e archiviare supera il migliaio. Nonostante tutto questo siamo sicuri di aver dimenticato qualcuno, siamo certi che qualche giocatore non si ritroverà nelle fotografi e pubblicate. Sarà per la prossima. A questo universo così variegato risalgono le immagini in bianco e nero di inizio Novecento, quando di certo gli sport che andavano per la maggiore, anche in Valle, erano le bocce e la bicicletta. Negli anni 20, probabilmente la palla rotolava già in tanti Comuni, ma poche realtà erano già organizzate per “gieughe a balon”.
Assennatezza e risparmio,consigli di ieri utili anche oggi
Pesce fritto (con pochissimo olio), Vitello ubriacato,insalata senza olio, frittata con avanzo di minestra, erano solo alcune delle numerose ricette consigliate dalle varie Petronilla, zia Laura, zia Lena e altre ancora. Nel ventennio fascista, attraversato da illusioni di grandezza e potere, da guerra e miseria, la fantasia femminile si è dimostrata ancora una volta degna di rispetto. Le donne (mogli, mamme, massaie, angeli e guerriere) sono state in prima linea nella lotta quotidiana per la sopravvivenza. “E, soprattutto, era doveroso saper riflettere per prevedere, prevenire, non sprecare, mantenere sempre e comunque l’armonia famigliare malgrado tutto.” Dalla battaglia del grano ai surrogati, dall’arte cucinaria dei futuristi all’autarchia, un viaggio attraverso una parte della nostra Storia, con consigli di assennatezza e risparmio che possono rivelarsi utili anche …in questi tempi.
Questo libro è dedicato alle fortezze del Piemonte e della Valle d’Aosta. Fortezze di pianura, come le cittadelle di Torino, di Mondovì o di Alessandria, ma anche fortezze alpine come Bard, Exilles, Fenestrelle e Vinadio, quasi tutte realizzate dai duchi e re di Casa Savoia e, dopo il 1861, dal Regno d’Italia. Imponenti baluardi di pietra il cui unico scopo era quello di difendere lo stato sabaudo dai potenti vicini che lo accerchiavano in una morsa sempre più soffocante, facendo loro capire che un’invasione sarebbe costata immani fatiche. Ora, persa la primaria funzione, queste mute sentinelle sono meta di piacevoli escursioni domenicali alla scoperta della storia e delle vicende di un glorioso passato.
Nato quale semplice ricovero per chi ricercava la vetta, il rifugio ha subito una precisa evoluzione fino ad assumere le peculiarità e la fisionomia di vera e propria “casa di montagna”. Accessi, escursioni, schede tecniche di 70 RIFUGI del CAI Piemonte, dall’Ossola all’Appennino Ligure con indicazione dei riferimenti per le prenotazioni, le aperture estive e invernali. Il volume verrà aggiornato in tempo reale tramite il sito internet del CAI PIEMONTE. La parte iconografi ca è composta da oltre 250 fotografi e a colori. Vista l’ubicazione logistica delle strutture l’escursionista potrà spaziare tra itinerari più o meno lunghi in base alla sua preparazione e scegliere di volta in volta quale ambiente andare a scoprire. Non solo, quindi, un elenco accurato e dettagliato di queste strutture ricettive, ma anche un insieme di itinerari per riscoprire le nostre montagne, sia sotto il profilo ambientale-paesaggistico, sia enogastronomico; i rifugi infatti sono lo specchio delle tradizioni locali ancora vive negli ambienti alpini.
Sito aggiornamento
Comunichiamo che questo volume verrà continuamente aggiornato fino alla prossima edizione del libro stesso mediante il sito web del CAI Piemonte:
http://www.caipiemonte.it
In Valle d’Aosta, Piemonte, Riviera Ligure10/25 giugno 1940
Il 10 giugno 1940, l’Italia entrava in guerra contro la Francia e la Gran Bretagna. I primi quindici giorni dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale ebbero come teatro delle operazioni proprio la frontiera occidentale del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Riviera Ligure. Poche ore dopo il discorso di Mussolini le prime bombe cadevano nella notte su Torino. Poi il rombo del cannone tuonò sulle montagne e i soldati italiani attaccarono i francesi che, protetti dalle opere fortificate, erano ben decisi a resistere. Il racconto di quei giorni rivive in queste piacevoli pagine di storia per non dimenticare le testimonianze di quei protagonisti che si trovarono, loro malgrado, proiettati in una serie di eventi epocali che avrebbero cambiato la propria esistenza e il volto del paese.
Jean Baptiste Nansél è un eremita, e vive in una grotta tra gli alti e selvaggi monti del Queyras. Inaspettatamente riceve il coronamento del sogno della sua vita di solitudine e di semplice santità: una Reliquia.
Gliela offre una donna bellissima, che ha il potere di apparirgli. Ma quella Reliquia, un Calice, fa gola a molti, e primo fra tutti al suo principe-vescovo Aymon d’Embrun, che lo imprigiona. Quando i suoi devoti, i cacciatori di lupi del Queyras, compiono un colpo di mano e lo liberano prendendo in ostaggio Artemisia, Colin ed Illait trascinandoli tra le montagne, si stringe il primo nodo di una rete tessuta da Maude de Belley e si spezza la realtà tra il presente e un altro tempo, in un altro luogo, dove tutto può essere stravolto.
Con fughe tra foreste e montagne coperte di neve, tuffi nel passato del giovane druido e momenti nel luogo senza tempo dove diventa reale la più perfetta delle storie d’amore, si compie la lotta tra la parte luminosa e quella buia del Potere.
La lotta tra Illait di Isley e Maude de Belley, depositari di una conoscenza che li fa entrambi perseguitati in un mondo ormai cristiano.
Autunno Anno Mille. Amboise de Montsaivy è chiamato dal signore di Boscozel per curare sua nipote, caduta in un sonno senza risveglio lo stesso giorno in cui la sorella è rinvenuta uccisa. Ma ci sono eventi che Amboise de Montsaivy ha taciuto ad Artemisia, Illait e Colin, che come sempre lo accompagnano, e che vent’anni prima lo hanno strettamente legato alla casa di Vion, con la bella e sfortunata Alix, e alla casa di Boscozel con la feroce follia del suo ultimo signore Rais.
Per Rais ora la venuta di Amboise e la scoperta della giovane Artemisia sono il segno atteso, è la sua ultima occasione per la conquista delle terre del suo nemico. Per Guigues de Vion sono l’accettazione del passato con tutte le sue tragedie, e del futuro con il proprio destino di potere. Ma nel momento piu difficile giunge a Manthes il monaco Leon de Vezélay, strumento della vendetta del suo vescovo. Con la sua venuta gli eventi precipitano, e prendono corpo gli intrighi per confondere e nascondere le molte verita, da quella della morte della piccola nipote di Rais alle verità di vent’anni prima, e tra fughe, agguati, assedi, battaglie e roghi Illait di Isley si ergerà a dispensatore di giustizia.
L’appuntamento fissato per Amboise de Montsaivy è uno di quelli cui non si può mancare: il terzo giorno dopo la festa di San Giovanni deve presentarsi a Cluny per affrontare il giudizio cui l’ha costretto Chaffre de Revard. Ma Valentin, alchimista in Auxerre e amico di gioventu, gli chiede aiuto: dal Natale precedente, gli è stato proibito d’incontrare la nipote Agnes, novizia presso il monastero di Sainte-Madeleine di Vezélay, e di lei non sa più nulla.
Amboise, la giovane Artemisia, Illait di Isley e Colin Bois si trovano così coinvoiti in un mistero, perché dalla cella in cui è custodita la fanciulla, muta dalla nascita, si alza spesso un canto melodioso, in una lingua incomprensibile. E la badessa del monastero è la bella Maude de Belley, i cui poteri oscuri si infrangono contro quelli di Illait. Quel mese di giugno dell’anno Mille, gravido di eventi nefasti, vedrà trasformarsi molte vite sulla falsariga della Grande Opera alchemica.