In Valle d’Aosta, Piemonte, Riviera Ligure10/25 giugno 1940
Il 10 giugno 1940, l’Italia entrava in guerra contro la Francia e la Gran Bretagna. I primi quindici giorni dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale ebbero come teatro delle operazioni proprio la frontiera occidentale del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Riviera Ligure. Poche ore dopo il discorso di Mussolini le prime bombe cadevano nella notte su Torino. Poi il rombo del cannone tuonò sulle montagne e i soldati italiani attaccarono i francesi che, protetti dalle opere fortificate, erano ben decisi a resistere. Il racconto di quei giorni rivive in queste piacevoli pagine di storia per non dimenticare le testimonianze di quei protagonisti che si trovarono, loro malgrado, proiettati in una serie di eventi epocali che avrebbero cambiato la propria esistenza e il volto del paese.
Jean Baptiste Nansél è un eremita, e vive in una grotta tra gli alti e selvaggi monti del Queyras. Inaspettatamente riceve il coronamento del sogno della sua vita di solitudine e di semplice santità: una Reliquia.
Gliela offre una donna bellissima, che ha il potere di apparirgli. Ma quella Reliquia, un Calice, fa gola a molti, e primo fra tutti al suo principe-vescovo Aymon d’Embrun, che lo imprigiona. Quando i suoi devoti, i cacciatori di lupi del Queyras, compiono un colpo di mano e lo liberano prendendo in ostaggio Artemisia, Colin ed Illait trascinandoli tra le montagne, si stringe il primo nodo di una rete tessuta da Maude de Belley e si spezza la realtà tra il presente e un altro tempo, in un altro luogo, dove tutto può essere stravolto.
Con fughe tra foreste e montagne coperte di neve, tuffi nel passato del giovane druido e momenti nel luogo senza tempo dove diventa reale la più perfetta delle storie d’amore, si compie la lotta tra la parte luminosa e quella buia del Potere.
La lotta tra Illait di Isley e Maude de Belley, depositari di una conoscenza che li fa entrambi perseguitati in un mondo ormai cristiano.
Autunno Anno Mille. Amboise de Montsaivy è chiamato dal signore di Boscozel per curare sua nipote, caduta in un sonno senza risveglio lo stesso giorno in cui la sorella è rinvenuta uccisa. Ma ci sono eventi che Amboise de Montsaivy ha taciuto ad Artemisia, Illait e Colin, che come sempre lo accompagnano, e che vent’anni prima lo hanno strettamente legato alla casa di Vion, con la bella e sfortunata Alix, e alla casa di Boscozel con la feroce follia del suo ultimo signore Rais.
Per Rais ora la venuta di Amboise e la scoperta della giovane Artemisia sono il segno atteso, è la sua ultima occasione per la conquista delle terre del suo nemico. Per Guigues de Vion sono l’accettazione del passato con tutte le sue tragedie, e del futuro con il proprio destino di potere. Ma nel momento piu difficile giunge a Manthes il monaco Leon de Vezélay, strumento della vendetta del suo vescovo. Con la sua venuta gli eventi precipitano, e prendono corpo gli intrighi per confondere e nascondere le molte verita, da quella della morte della piccola nipote di Rais alle verità di vent’anni prima, e tra fughe, agguati, assedi, battaglie e roghi Illait di Isley si ergerà a dispensatore di giustizia.
L’appuntamento fissato per Amboise de Montsaivy è uno di quelli cui non si può mancare: il terzo giorno dopo la festa di San Giovanni deve presentarsi a Cluny per affrontare il giudizio cui l’ha costretto Chaffre de Revard. Ma Valentin, alchimista in Auxerre e amico di gioventu, gli chiede aiuto: dal Natale precedente, gli è stato proibito d’incontrare la nipote Agnes, novizia presso il monastero di Sainte-Madeleine di Vezélay, e di lei non sa più nulla.
Amboise, la giovane Artemisia, Illait di Isley e Colin Bois si trovano così coinvoiti in un mistero, perché dalla cella in cui è custodita la fanciulla, muta dalla nascita, si alza spesso un canto melodioso, in una lingua incomprensibile. E la badessa del monastero è la bella Maude de Belley, i cui poteri oscuri si infrangono contro quelli di Illait. Quel mese di giugno dell’anno Mille, gravido di eventi nefasti, vedrà trasformarsi molte vite sulla falsariga della Grande Opera alchemica.
“II Drago! Abbiamo visto il Drago, la notte di Ognissanti. La fine del Tempo è su di noi!”
E’ soltanto la profezia di un vecchio monaco che si aggira per le strade di Chambery, tuonando giudizi e imminenti castighi?
In citta, prigioniero del vescovo, c’è uno straniero pagano: Illait di Isley, custode dell’antico sapere druidico. E ci sono Amboise de Montsaivy, studioso e medico d’indiscussa fama, e la giovane Adelaisa, che Amboise sta conducendo al marchese Olderico Manfredi, nella Marca di Torino, perché è la sua promessa sposa. E infine c’è il capitano Colin Bois, il mercenario assoldato per accompagnarli.
Per tutti è l’inizio di un viaggio avventuroso che li trascinerà lungo la Valle di Susa fino alla nascente Sacra di San Michele.
Ma è anche l’inizio di un’unione che li portera molto più lontano.
Il volume, è ricco di ben 608 pagine con oltre 730 fotografie, documenti d’archivio, foto d’epoca e di oggi. Ha un chiaro intento divulgativo, rivolto ad una fascia di persone che vogliono sapere qualcosa di più su questo periodo storico finora poco esplorato: dall’800 ai giorni nostri, mettendo sempre in primo piano l’uomo.
Si tratta della presenza in bassa Valle di Susa, per quasi un anno, tra il 1941 e il 1942 del 5° reggimento alpini qui raccolto per l’addestramento prima della partenza per la campagna di Russia, un’avventura che per molti fu senza ritorno. Contiene oltre 30 testimonianze di reduci provenienti dalle province dell’alta Lombardia, oltre alle persone della zona che avevano conosciuto questi soldati.
Il titolo “Dai pascoli ai ghiacciai” già propone una diversifi cazione di itinerari che vanno dall’escursionismo più semplice ad un alpinismo medio, accessibile ai molti curiosi della montagna che intendono percorrerla in tutta la sua estensione e varietà. E’ dedicato ai contemplativi che, per vedere di più salgono per vedere il mondo dall’alto. All’escursionista intelligente non resta che scegliere l’ambiente e le diffi coltà adatte per passare una o più giornate in armonia con la natura, badando alle avvertenze per evitare i rischi e i pericoli sempre possibili in un turismo di avventura e di esplorazione come è l’ambiente montano. E’ quindi un invito a percorrere il Piemonte e la valle d’Aosta con gli occhi di chi sa leggere nella natura e sulla neve le tracce di chi ci ha preceduto sui nostri monti e nei nostri villaggi.
Dai grandi invasi artificiali, come il Chiotas, il Devero, il Moncenisio o i laghi Lungo, Bruno e Badana, realizzati per produrre energia elettrica o dissetare Genova, ai racconti leggendari della Trota d’oro del Mucrone, di Soffio che deviò la cometa a Meugliano o del vecchio saggio e il suo caprone al Vej del Bouc, i laghi piemontesi hanno tutti una propria storia da raccontare. E poco importa se sia realtà o fantasia perché ogni raccolta d’acqua, anche la più piccola e sconosciuta, sa trasmettere il fascino di una nuova scoperta. Questo libro ne regala più di trecento!
Per una grande moltitudine di esseri umani esistono luoghi che, almeno una volta nella vita, devono essere visitati. Come la Mecca per i praticanti la religione di Maometto; tempo addietro per i cristiani il luogo santo era la città di Gerusalemme sede della Passione e della Crocifissione di Gesù, al punto che, quando divenne impossibile andarci, furono costruiti i Sacri Monti, come quelli di Varallo e di Crea, sostitutivi del pellegrinaggio in Terra Santa. Per un piemontese, il luogo che almeno una volta nella vita deve conoscere è la Sacra di San Michele.