“II Drago! Abbiamo visto il Drago, la notte di Ognissanti. La fine del Tempo è su di noi!”
E’ soltanto la profezia di un vecchio monaco che si aggira per le strade di Chambery, tuonando giudizi e imminenti castighi?
In citta, prigioniero del vescovo, c’è uno straniero pagano: Illait di Isley, custode dell’antico sapere druidico. E ci sono Amboise de Montsaivy, studioso e medico d’indiscussa fama, e la giovane Adelaisa, che Amboise sta conducendo al marchese Olderico Manfredi, nella Marca di Torino, perché è la sua promessa sposa. E infine c’è il capitano Colin Bois, il mercenario assoldato per accompagnarli.
Per tutti è l’inizio di un viaggio avventuroso che li trascinerà lungo la Valle di Susa fino alla nascente Sacra di San Michele.
Ma è anche l’inizio di un’unione che li portera molto più lontano.
Il volume, è ricco di ben 608 pagine con oltre 730 fotografie, documenti d’archivio, foto d’epoca e di oggi. Ha un chiaro intento divulgativo, rivolto ad una fascia di persone che vogliono sapere qualcosa di più su questo periodo storico finora poco esplorato: dall’800 ai giorni nostri, mettendo sempre in primo piano l’uomo.
Si tratta della presenza in bassa Valle di Susa, per quasi un anno, tra il 1941 e il 1942 del 5° reggimento alpini qui raccolto per l’addestramento prima della partenza per la campagna di Russia, un’avventura che per molti fu senza ritorno. Contiene oltre 30 testimonianze di reduci provenienti dalle province dell’alta Lombardia, oltre alle persone della zona che avevano conosciuto questi soldati.
Il titolo “Dai pascoli ai ghiacciai” già propone una diversifi cazione di itinerari che vanno dall’escursionismo più semplice ad un alpinismo medio, accessibile ai molti curiosi della montagna che intendono percorrerla in tutta la sua estensione e varietà. E’ dedicato ai contemplativi che, per vedere di più salgono per vedere il mondo dall’alto. All’escursionista intelligente non resta che scegliere l’ambiente e le diffi coltà adatte per passare una o più giornate in armonia con la natura, badando alle avvertenze per evitare i rischi e i pericoli sempre possibili in un turismo di avventura e di esplorazione come è l’ambiente montano. E’ quindi un invito a percorrere il Piemonte e la valle d’Aosta con gli occhi di chi sa leggere nella natura e sulla neve le tracce di chi ci ha preceduto sui nostri monti e nei nostri villaggi.
Dai grandi invasi artificiali, come il Chiotas, il Devero, il Moncenisio o i laghi Lungo, Bruno e Badana, realizzati per produrre energia elettrica o dissetare Genova, ai racconti leggendari della Trota d’oro del Mucrone, di Soffio che deviò la cometa a Meugliano o del vecchio saggio e il suo caprone al Vej del Bouc, i laghi piemontesi hanno tutti una propria storia da raccontare. E poco importa se sia realtà o fantasia perché ogni raccolta d’acqua, anche la più piccola e sconosciuta, sa trasmettere il fascino di una nuova scoperta. Questo libro ne regala più di trecento!
Per una grande moltitudine di esseri umani esistono luoghi che, almeno una volta nella vita, devono essere visitati. Come la Mecca per i praticanti la religione di Maometto; tempo addietro per i cristiani il luogo santo era la città di Gerusalemme sede della Passione e della Crocifissione di Gesù, al punto che, quando divenne impossibile andarci, furono costruiti i Sacri Monti, come quelli di Varallo e di Crea, sostitutivi del pellegrinaggio in Terra Santa. Per un piemontese, il luogo che almeno una volta nella vita deve conoscere è la Sacra di San Michele.
Questo libro, corredato di un ricco apparato fotografico, esamina in filigrana ogni aspetto del particolare rapporto tra la Val Sangone e lo straordinario “frutto” che popola i suoi estesi boschi, divenuto da alcuni anni elemento di attrazione per centinaia di cercatori e di appassionati buongustai.
Un piccolo pezzo di terra al sole, possibilmente vicino a casa è capace di dare tante soddisfazioni che non è facile immaginare. Cosa sono queste soddisfazioni è bene sottolinearlo perché consentono di vivere con le stagioni quotidianamente, di fare una salutare ginnastica, di dimenticare con facilità i guai del Paese dopo aver letto il giornale, di chiudersi in un solitario distensivo colloquio con la terra e le piante, di regalare prodotti sani alla mensa senza trasporti, marciumi, antivegetativi, scontrini di cassa.
Amministratori oculati in molte grandi città hanno lottizzato terreni per l’orto di famiglia con tanto di casotto per attrezzi e riparo, naturalmente tutti uguali e di piacevole presenza.