Le numerose fortificazioni che puntellano ogni angolo delle Alpi di confine italiane hanno fatto parte di un grandioso sistema fortificato, nato per sbarrare le vie di avanzata ad un esercito invasore. Complesso che solo nel 1940 ebbe il nome di “Vallo Alpino del Littorio”, sebbene fosse nato una decina di anni prima. Questo volume ricostruisce le vicende che hanno portato alla nascita del Vallo Alpino, osservandone la rapida e tumultuosa evoluzione costruttiva. Non solo, racconta anche i fatti storici di cui è stato protagonista fra il 1940 e il 1945 e, per quanto riguarda i settori nord orientali, l’importanza che ebbe nella Guerra fredda (1952-1992). Le storie e la vita dei soldati della Guardia alla Frontiera, ma anche degli alpini d’arresto del dopoguerra, chiamati a presidiare e a difendere ad ogni costo queste opere, nell’attesa di un nemico che, tranne in pochi casi, non si affacciò mai davanti alle loro feritoie.
Dall’autunno del 1944 sulle Alpi occidentali si creò un nuovo fronte difensivo, certamente non così famoso come la Linea Gotica, ma che assunse subito una grande importanza, giocando un ruolo di prim’ordine nel condizionare le sorti del conflitto. Su questa linea si combatté per mesi una strana guerra di posizione tra le truppe del risorto esercito francese del generale De Gaulle, rifornito dagli alleati angloamericani, e quelle tedesche, affiancate dai reparti della Repubblica Sociale di Mussolini. I difensori, bloccando i nemici sulla cresta alpina, sventarono l’aggiramento delle difese tedesche stanziate nella Pianura Padana. Ma De Gaulle giocò sulle Alpi anche un’altra partita: certo ormai della vittoria alleata, attese il momento opportuno per scatenare l’offensiva finale ed occupare le aree nord occidentali del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta, che avrebbe voluto rivendicare come riparazione per l’attacco contro la Francia del 1940. Questo libro racconta quanto è avvenuto sul fronte alpino occidentale fra il 1943 e il 1945, alla luce delle più recenti ricerche storiche. Ma anche i frenetici giorni dell’occupazione francese delle valli occidentali e le vicende legate alle cessioni territoriali imposte dal Trattato di Pace del 1947. L’ultimo atto che consegnò definitivamente la pace a una parte d’Italia che aveva sopportato, e duramente pagato in termini di vittime civili e innocenti, il dramma dell’occupazione tedesca e della guerra fratricida.
Con questo lavoro ci auguriamo, oltre che di soddisfare le esigenze di un turismo sempre più qualificato, di poter dare un piccolo contributo alla valorizzazione dell’arte e della storia valsusine.
Con questo lavoro ci auguriamo, oltre che di soddisfare le esigenze di un turismo sempre più qualificato, di poter dare un piccolo contributo alla valorizzazione dell’arte e della storia valsusine.
In Valle d’Aosta, Piemonte, Riviera Ligure10/25 giugno 1940
Il 10 giugno 1940, l’Italia entrava in guerra contro la Francia e la Gran Bretagna. I primi quindici giorni dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale ebbero come teatro delle operazioni proprio la frontiera occidentale del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Riviera Ligure. Poche ore dopo il discorso di Mussolini le prime bombe cadevano nella notte su Torino. Poi il rombo del cannone tuonò sulle montagne e i soldati italiani attaccarono i francesi che, protetti dalle opere fortificate, erano ben decisi a resistere. Il racconto di quei giorni rivive in queste piacevoli pagine di storia per non dimenticare le testimonianze di quei protagonisti che si trovarono, loro malgrado, proiettati in una serie di eventi epocali che avrebbero cambiato la propria esistenza e il volto del paese.
Dopo l’8 settembre 1943 e per tutto il 1944-45 la guerra ritornò sulle Alpi occidentali. Un fronte difficile, di sicuro molto meno importante e conosciuto della lineaGustav nell’Italia meridionale. Sulla cresta delle Alpi si combatté per mesi una strana guerra di posizione. Da una parte le truppe alleate e quelle del risorto esercito francese del generale De Gaulle, che non avevano la forza di passare all’offensiva in un terreno così aspro. Dall’altra alcuni reparti tedeschi della Wehrmacht, affiancati dalle divisioni della Repubblica Sociale di Mussolini, schierati in difensiva per bloccare l’aggiramento delle forze stanziate nella Pianura Padana. De Gaulle, ormai sicuro della vittoria alleata, attendeva il momento opportuno per scatenare l’offensiva finale ed occupare le aree occidentali del Piemonte e della Valle d’Aosta. Territori che voleva rivendicare come riparazione per l’attacco contro la Francia del 1940. L’ultima battaglia delle Alpi, combattuta pochi mesi prima della Liberazione e della conclusione definitiva del conflitto, fermò ancora una volta gli attaccanti sulle creste di confine, giocando un ruolo determinante nello stabilire gli equilibri dell’immediato dopoguerra.
L’autunno, che ingiallisce le foglie degli alberi e porta sulle nostre tavole tartufi e buon vino, è certamente il periodo migliore per visitare le dolci colline delle Langhe piemontesi. E scoprire che su ogni altura un antico castello rievoca il tormentato passato di queste terre, suddivise in numerosi feudi dei Del Carretto, degli Incisa, degli Spinola, dei Doria e di feudatari minori, finché a cavallo tra XVII e XVIII secolo, entrarono a far parte del Regno di Sardegna e poi di quello d’Italia. Il castello si integra nel paesaggio delle Langhe e rappresenta un rilevante richiamo turistico e culturale sotto il profilo storico, architettonico e artistico.
Dovunque si è conservato almeno un manufatto: alcuni andarono presto in rovina per abbandono e di essi è rimasta solo la torre a testimoniare l’importanza che avevano avuto nel passato. Diversi subirono restauri in epoche diverse, conservando ambienti di più stili e funzioni. Molti furono invece abbattuti e sostituiti da ampie e sontuose costruzioni ridotte al solo scopo residenziale, che riflettono ancora oggi l’importanza della famiglia che ne fu proprietaria.Più di millennio di storia spira attorno a queste testimonianze del passato, esprimenti ancora in alcuni casi potenza e sfarzo, mistero e sogno, in altri ancora malinconia e rammarico per la loro decadenza e scomparsa. E se vi aleggiano fantasmi, si tratta quasi sempre, non di facoltose castellane, ma di povere masche senza nome morte nelle segrete o di sfortunati protagonisti di antiche saghe familiari.
Sulla batteria dello Chaberton, il “forte delle nuvole”, nel tempo si è raccontato e scritto molto. Oggigiorno, dai fatti di quel tragico giugno 1940, i resti del “forte più alto d’Europa” non smettono di suscitare curiosità ed emozioni nei numerosi visitatori che ogni anno ne esplorano le strutture. Oltre ai fatti bellici, alle cronache, ai dati tecnici essenziali per comprendere le caratteristiche e l’innovazione tecnologica che, all’epoca della sua costruzione, rappresentava, Chaberton Misterioso vuole essere un innovativo strumento per approfondire le vicende di questa straordinaria opera di ingegneria militare.
Da millenni i valichi del Piemonte, di parte della Liguria e della Valle d’Aosta sono stati vie di transito per le genti che vivevano al di qua e al di là delle Alpi. Valicare, superare il monte, salire sul colle per tornare a valle, per secoli è stata un’impresa difficile da affrontare. Da Eracle alla marcia di Annibale l’attraversamento delle Alpi pareva un qualcosa di fantastico, di incredibile, al limite delle capacità umane. Ogni valico ha la sua storia, segnata dalle centinaia di mercanti, pellegrini e soldati che lo hanno affrontato tra mille fatiche. E anche se il transito è stato ormai reso agevole dalle veloci arterie stradali e dai trafori, il fascino di ascendere ad un colle non è mai tramontato. Questo libro si propone di riscoprire gli antichi itinerari e le tracce lasciate dai passaggi: resti di antichi templi, strade, santuari, alberghi, ospizi, statue, tradizioni, ferrovie e vecchie fortezze, ci parlano di una montagna molto più vissuta di quanto non appaia oggi nella frenetica rincorsa del vivere quotidiano.
Originalità delle ferroviein Italia, in Europa e nel Mondo
Questo libro è dedicato ai treni e alla ferrovia, però si propone un altro scopo: in tempi di così rapidi cambiamenti tecnologici, vuole fissare e trasmettere al lettore alcune notizie sull’argomento, di cui in genere si sa poco o nulla.
Cercando quindi di appagare quelle piccole curiosità sui treni e le reti ferroviarie, che un tempo, solo con grande pazienza, si conoscevano grazie all’aiuto di qualche amico macchinista o ferroviere. Elementi e notizie di cui oggi, complice la tumultuosa evoluzione dei mezzi, altrettanto velocemente se ne perde per sempre la memoria. Chi ha amato la ferrovia in qualche tempo, anche lontano, della sua vita, non mancherà di apprezzarne il contenuto e di rivivere il fascino del lungo convoglio che attraversa città e campagne fischiando nel buio della notte.
Dalla Valle d’Aosta a Ventimiglia:come si viveva e si combatteva nelle opere fortificate
Dalla Valle d’Aosta e Ventimiglia. Dopo aver esaminato le vicende che hanno portato alla nascita del sistema fortificato e averne osservato la rapida e tumultuosa evoluzione, anche in relazione ai ben noti fatti storici di cui è stato protagonista, vengono presentati, per ogni settore di copertura del Vallo Alpino, gli itinerari di visita, fornendo notizie relative alle principali opere presenti e alle loro caratteristiche funzionali e tecniche.
Fortificazioni ancora ben conservate e facilmente raggiungibili con semplici escursioni adatte a tutti.
Questo libro è dedicato alle fortezze del Piemonte e della Valle d’Aosta. Fortezze di pianura, come le cittadelle di Torino, di Mondovì o di Alessandria, ma anche fortezze alpine come Bard, Exilles, Fenestrelle e Vinadio, quasi tutte realizzate dai duchi e re di Casa Savoia e, dopo il 1861, dal Regno d’Italia. Imponenti baluardi di pietra il cui unico scopo era quello di difendere lo stato sabaudo dai potenti vicini che lo accerchiavano in una morsa sempre più soffocante, facendo loro capire che un’invasione sarebbe costata immani fatiche. Ora, persa la primaria funzione, queste mute sentinelle sono meta di piacevoli escursioni domenicali alla scoperta della storia e delle vicende di un glorioso passato.